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Dizionario dell'italiano ticinese, grigionese e federale. Lessico svizzero italiano. Glossario di termini utilizzati in Svizzera.

HOMEPAGE                                                                   BIBLIOGRAFIA

 

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Badile -> Vanga. Che badile non sia in Italia l'attrezzo a cui pensavo io l'ho capito leggendo "Storia di Neve" di Mauro Corona, in cui si parla continuamente di badili per sgomberare la neve. I dizionari non sono però chiarissimi. Garzanti online: "pala da sterratore, spec. quella a punta pronunciata e a lati rialzati, con manico corto e impugnatura trasversale all'estremità"; De Mauro online: "attrezzo simile alla vanga ma con pala quadrata per lavori agricoli e di sterro"; Zingarelli 2010: "Strumento con manico di legno e lama di ferro ampia, leggermente concava, di varia forma, usato per rimuovere sabbia o terra già smossa. SIN. Pala". Nel mio dialetto, badì (da cui badile) = vanga e badìra = pala.

Badinia -> Italia. Spregiativo o semplicemente scherzoso, sul calco di Terronia. La Badinia comprende anche la Padania, che su Nonciclopedia.wikia.com è chiamata anche ...Terronia del Nord. V. Badino.

Badino (pron. badìno, spregiativo) -> Italiano, soprattutto del Nord, sinonimo di badola (v.); per i meridionali prevale terrone nel vocabolario xenofobo ticinese, come nell'Italia settentrionale. Dal dialettale badìn: "Lo giuro: da qui all'eternità (vabbè, facciamo per un sette-otto giorni) non parlerò più male dei badini." (Il Mattino della Domenica online 26.12.2008). Secondo il Lessico dialettale della Svizzera italiana (LSI, 5 voll., 2003) il significato primo dei termini dialettali badin e badola è badilante, sterratore, professione che un tempo era esercitata principalmente da operai del Norditalia. Il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana (VSI) conferma: badin era il nomignolo dato a terrazzieri e braccianti lombardi,  poi esteso a tutti gli italiani. Non è voce solo ticinese: anche in Lombardia era un "termine spregiativo affibbiato al contadino ruvido e impacciato dal disinvolto e smaliziato abitante di città", scrive Silvio Sganzini nel VSI. Per esempio a Luino, badin erano i contadini della campagna varesina. Già Carlo Maria Maggi (1630-1699), padre della letteratura milanese, scriveva ne "I consigli di Meneghino: "E no guardé, che sia on tae badin ce no sa lesg nè scrivv" ("E non state a guardare se sono un 'badino' che non sa né leggere né scrivere"), dove badin = contadino brianzolo (-> nota). Sganzini non fa tuttavia risalire l'epiteto badin a badì (badile, vanga), ma al verbo badà (< lat. volg. batare) = stare a bocca aperta, da cui il senso iniziale di babbeo, goffo, gonzo. Il Vocabolario milanese-italiano (1814) di Francesco Cherubini dà infatti badin = baggeo, baggiano. La stessa etimologia e lo stesso significato d'origine hanno in francese badin e badaud (Trésor).

Badinolandia -> Italia. Scherzoso. "Kamerata Pantani, torna a casa tua in Badinolandia!": titolo sul Diavolo, 18.12.2009.

Badola (pron. badóla, event. anche badòla, spregiativo) -> Italiano, sinonimo di badino (v.): "Ma il senatur (...) cosa viene a fare in Ticino? A salutare i nostri leghisti? O come Veltroni a ramassare i voti dei Badola nostrani e dei doppionazionalitari?" (Il Mattino della Domenica online, 23.3.2008). Come badin, anche badola designava un tempo i badilanti lombardi o piemontesi: "I ticinesi chiamavano badolla i giornalieri italiani che pur di lavorare si accontentavano di magri compensi", scrive Attilio Carugati, "El liber del Baüscia", 1978, p. 103. Non solo i giornalieri: il 20.10.1847 Luigi Pagani, noto bandito di Vacallo detto "il Mattirolo" (1813-1902), "dà sprezzantemente del 'badola'" a tale Limonta, "maestro di scherma" (Plinio Grossi, "Ticino nero", 2008, p. 145). Anche badola, come badin, sembra non derivare da badile, ma da badà (< lat. volg. batare) = stare a bocca aperta (v. alla voce Badino), con il significato di babbeo: "Badola, baggiano; i ticinesi ne chiamano così a noi milanesi per dileggio; i comaschi loro vicini li chiamano sbroia", scriveva il dialettologo Francesco Cherubini (cfr. VSI).  In piemontese badòla = sciocco, babbeo (v. p. es. i dizionari di Michele Ponza (1830), Idem (1834), Casimiro Zalli, 1830), oggi anche bighellone, fannullone (-> Piemonteis.com). Non si può escludere che i lavoratori piemontesi in Ticino usassero dare del badòla ai ticinesi e che la parola abbia avuto un effetto boomerang, appiccicandosi ai piemontesi stessi e poi anche agli altri italiani.  In Ticino, Badola (tradotto "babbei" su Wikipedia) è pure il soprannome degli abitanti di Magliaso sul lago di Lugano, dove c'è anche un "Carnevale Badola"! Da notare che nell'alta valle Leventina per indicare gli italiani si usa di più bògia, forse una forma accorciata del piemontese "bogianèn" (letteralmente "non muoverti"), soprannome dato ai piemontesi, in particolare quelli impiegati come operai durante la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo negli anni 1872-1882. Questo soprannome è peraltro tuttora in uso oggi in Italia quale sinonimo di piemontesi: v. Bogia nen su Wikipedia. Per amore di equilibrio in fatto di xenofobia storica ricordo qui che buzzurro era in origine l'appellativo dato a Roma e in Toscana ai venditori ticinesi (e grigionesi) di caldarroste e altre derrate (ma mi pare poco accettabile l'etimologia fornita da Etimo.it e ripresa da Wikipedia secondo cui buzzurro verrebbe da Putzer = pulitore, essendo molti anche spazzacamini: questi ticinesi non parlavano certo tedesco!). V. per "buzzurro" anche l'articolo "Ospiti invernali: spazzacamini e buzzurri" in Zoomedia.it.

Bagaglio accompagnato -> In Italia: bagaglio appresso. Che mi pare peraltro più brutto e burocratico.

Bagatella -> Di poco conto, di poca importanza, di lieve entità, di minima gravità, in espressioni di ambito medico o giuridico-giudiziario: caso bagatella, reato bagatella ecc. Dal tedesco Bagatellfall, Bagatelldelikt (più o meno sinonimo di Kavaliersdelikt), Bagatellschaden ecc.. V. anche Caso bagatella. Bagatella o bagattella è comunque parola italiana = bazzecola, inezia.

Bagatellizzare -> Minimizzare. Sul calco del tedesco "bagatellisieren". Sul web si trova anche in qualche pagina italiana.

Bagno pubblico -> Piscina pubblica. Bellinzona Turismo tesse le lodi del  bagno pubblico cittadino, "bellissimo complesso immerso nel verde su una superficie totale di ca. 50'000 mq." Un po' eccessivo per un gabinetto pubblico, potrebbe pensare un lettore italiano. Questo mi sembra infatti oggi il senso di "bagno pubblico" in Italia sfogliando i risultati di Google. Diversa la situazione nel 1971, quando uscì il film "La ragazza del bagno pubblico" (Wikipedia ). Per il Garzanti online bagno publico = "locale dove è possibile fare un bagno a pagamento, oppure solo lavarsi e usare il gabinetto". Il Sabatini-Coletti dà invece "locale in cui sono installati i servizi igienici".

Bahnhofstrasse - Il "Viale della stazione" di Zurigo, una delle vie commerciali più care del mondo, costeggiata da negozi di lusso e grandi banche, concentrate nella zona della Paradeplatz (v.). -> de.wikipedia; Google maps. A volte B. viene usato in senso generico, per indicare la via più importante di una località: "ritorno nel cuore della città, Via Pessina e la famosa «Bahnhofstrasse» di Lugano, l'elegante Via Nassa" (hslugano.ch).

Balivo - Il termine, riferito di solito in italiano all'epoca medievale (= "funzionario regio o magistrato cui era affidato il governo di città o circoscrizioni, con vasti poteri amministrativi e giudiziari", Garzanti) viene usato in Svizzera anche per indicare  i funzionari dei cantoni sovrani che amministravano i baliaggi ticinesi fino alla caduta del Vecchio Regime nel 1798 (in tedesco Landvogt, tradotto anche in Landfogto, lanfogto, landvogto). Sull'organo leghista "Il Mattino della domenica" si trova spesso usato per indicare il governo e l'amministrazione federali, una ex "regia federale" (v.) come le FFS o La Posta, oppure qualche altro "padrone" svizzerotedesco accusato di comportarsi in Ticino come i vecchi balivi. I "balivi di Bruxelles" sono naturalmente l'Unione europea, la cui legislazione la Svizzera è spesso costretta ad adottare. -> Alcuni esempi trovati con Google.

Balordone -> Capogiro, vertigine. Lo danno anche i dizionari in questo senso, come termine regionale (Garzanti) o settentrionale (De Mauro).

Balossata -> Furberia, bricconata, birichinata. Dialettale (balossada). V. Balosso. 

Balosso -> Furbo, birbante, briccone. Dialettale (balòss), diffuso anche nell'Italia settentrionale.

Balta -> Caduta. Baltare = cadere. Dialettali, colloquiali. 

Bambela -> Baggiano, citrullo, babbeo. Insulto dialettale lanciato dal presidente leghista Giuliano Bignasca sul suo domenicale, "Il Mattino della domenica". I cinque bambela sono i membri del governo cantonale (Consiglio di Stato) ticinese. I bambela di Berna sono i sette membri del governo federale o l'Amministrazione federale in genere, oppure il parlamento federale, o le singole sue camere, a seconda dei casi. Sinonimo di bambela ma un po' più cattivo, nel colorito linguaggio leghista lanciato da Bignasca, è fuco (v.).

Banalizzato -> Senza insegne. Aggettivo utilizzato dalla polizia ticinese nel senso francese di "privato dei caratteri distintivi": veicolo banalizzato = veicolo della polizia non riconoscibile come tale. In Italia si usa "auto civetta" = automobile priva di particolari contrassegni su cui prendono posto agenti in borghese per poter svolgere, non riconosciuti, un più efficace servizio di controllo (Treccani). Ho però sentito una volta alla Tv il comandante della polizia cantonale respingere tale locuzione a favore appunto di auto banalizzata.  Ultimamente, tuttavia, vedo utilizzare veicolo civetta anche dalla polizia cantonale, per lo meno nell'ambito del controllo del traffico: "In particolare , con l'ausilio di apposite apparecchiature e con veicoli civetta, vengono effettuati controlli della velocità, sullo stato dei conducenti (ebrietà, stupefacenti), e sullo stato dei veicoli." "Gli agenti che si trovavano sulle vetture neutre di polizia Civette hanno intercettato nottetempo tre utenti della strada...". 

Bandella - Piccolo gruppo musicale a carattere locale. Diminutivo di banda in uso solo in Ticino (eventualmente nelle zone confinanti). Significato in italia: 1 piastra di metallo terminante con un anello che si fissa alle imposte per innestarle nei cardini; 2 parte ribaltabile del piano di un tavolo (Garzanti online).

Banderale (stor.) -> Alfiere, carica importante nella vecchia Confederazione pre 1798 -> Dizionario storico della Svizzera. Tedesco Bannerherr, Pannerherr, da cui il soprannome di famiglia Panarér per un ramo dei Forni in Val Bedretto.

Bandir gennaio - Tradizione popolare: il 31 gennaio, in alcune regioni della Svizzera italiana (Valle Riviera, Bellinzonese, Locarnese, Sottoceneri), i bambini sfila(va)no per le strade dei villaggi battendo coperchi e trascinando lattine con il massimo rumore possibile per "scacciare l'inverno". Una tradizione simile si trova nelle regioni romance del canton Grigioni ma ricorre il 1° marzo e si chiama Chalandamarz (-> Wikipedia), "calende di marzo".

Baracche -> Mestruazioni: "ha le sue baracche". Colloquiale.

Barema -> Tabella (fiscale = delle aliquote, ecc.), tariffa (anche nel senso di: insieme delle aliquote fiscali), tariffario. Raro. Francese: barème.

Barlotto -> Tregenda, convegno notturno di diavoli e streghe. Dialettale (barlòtt). Si trova nei vecchi documenti sui processi alle streghe, anche in altre regioni dell'Italia settentrionale.

Barriera di rösti, cortina di rösti - Colorita immagine per indicare la mancanza di comunicazione e comprensione reciproca, reale o immaginaria che sia, tra svizzeri di lingua francese e compatrioti di lingua tedesca. I rösti (v.) sono un piatto tipico svizzerotedesco a base di patate arrosto. Più spesso utilizzata è l'espressione originale tedesca Röstigraben (v.), che significa "fossato di (o dei) rösti". Il "fossato" tra le due principali regioni linguistiche si era manifestato in modo accentuato durante la Prima guerra mondiale e viene rilevato ancora oggi in occasione di certe votazioni federali. Anche nel francese della Svizzera romanda ci sono barrière, mur, rideau de rösti = barriera, muro, cortina di rösti (espressione a mio avviso più caustica, perché rammenta la vecchia "cortina di ferro" tra Europa occidentale ed Europa orientale comunista).

Barrivox, Barryvox -> Apparecchio di ricerca in valanga (ARVA, Arva, arva; ted. LVS-Gerät = Lawinenverschüttetensuch-Gerät, franc. ARVA o DVA  = Détecteur de Victimes d'Avalanches) (-> Wikipedia). Marchio registrato Barryvox della impresa svizzera  Mammut, specializzata in equipaggiamento alpinistico ed escursionistico, diventato termine generico in Ticino (non so se anche altrove).

Basciare -> Coprire con un telone. "Basciare il cannone", si diceva in servizio militare. E naturalmente "sbasciare il cannone" per togliere il telone che lo copriva "a riposo" o in viaggio. Dal francese bâcher = coprire con un telone (bâche). Mai sentito fuori dal ristretto ambito militare.

Batteria -> Pila (?). Un lettore mi segnala la parola,  "che in questi giorni ho capito essere solo nostra. Batterie per un italiano sono quelle del telefono e dell’auto.Per indicare quelle ad es. del telecomando dicono e capiscono solo Pile. Dico questo perché mi sono recato in negozi ticinesi gestiti da italiani i quali non capivano cosa intendessi con batteria". Un collega che vive nella Svizzera romanda mi precisa che "i francesi distinguono tra batterie, ricaricabile (dunque spec. auto e cellulare), e pile, non ricaricabile". Il dizionario Treccani parla però anche di "pile ricaricabili". Nell'italiano ticinese si usa solo batteria per entrambi i tipi, mentre pila indica esclusivamente la torcia elettrica, accezione usata anche in italiano ma riportata come impropria dai dizionari (v. ibid).

Baustopp - Blocco edilizio, blocco delle costruzioni. "È ormai qualche anno che noi della Lega parliamo di Baustopp" (Giuliano Bignasca, citato dal "Caffè" 11.11.2012, p. 10).
La parola tedesca - per lo più in rapporto con la cosiddetta Lex Weber (v.) sulle abitazioni secondarie, appare spesso sull'organo della Lega -> Mattinonline.

BE - Sigla del cantone di Berna.

Be', , ben - Bene, proprio, certamente. Usato colloquialmente, sul calco dialettale, per rafforzare il verbo: "ma sì, vengo be'!", "lo porto be' io!", "sì, sono be' io!", "sì, è ben bravo!", "glielo be' detto io!".

Belticino (Associazione) - Nome di un'associazione costituita a fine 2011 (?) per denunciare le campagne denigratorie del "Mattino della domenica", settimanale della Lega dei Ticinesi. Dal 6.3.2012 è attivo il suo sito Belticino.ch (-> articolo di Ticinonews)  -> Mappa del sito. Istruttive le pagine  Misfatti e menzogne e Denunce panali contro Giuliano Bignasca. Sull'argomento si guardi il servizio della rubrica di approfondimento della RSI Falò: Il "Mattino" della polemica (4.10.2012) . V. anche Il Caffè (11.12.2011) e la risposta di Bignasca sul Tio.ch (12.12.2011).

Beneficio  -> Utile, quando si parla di bilanci aziendali, contrario di perdita. Beneficio ricalca il francese bénéfice.

Benevolato -> Volontariato. Si trova in testi su calco francese (bénévolat  =volontariato, da bénévole = volontario, sensa compenso, gratuito). Reperibile anche su pagine web italiane: Risultati Google.

Beni d'investimento -> Beni strumentali sembra prevalere in italia. Francese: biens d'équipement. Bene strumentale: (econ.) quello che serve come strumento per produrre altri beni (Garzanti online). In pratica: attrezzature, macchinari, mobili e arredi, computers, fabbricati.  Definizione più tecnica: "Sono quei beni cosiddetti ad utilità ripetuta, essenziali per l'esercizio dell'impresa, arte o professione (per esempio gli immobili utilizzati dall'impresa stessa). Il loro costo non viene detratto interamente nel periodo di acquisto ma ripartito in più esercizi secondo la logica dell'ammortamento." (Casaclick).

Bernese - Persona molto lenta: i bernesi hanno in tutta la Svizzera la reputazione di essere persone flemmatiche. Più lento degli altri sembra essere il loro dialetto (Bärndütsch) e il loro modo di parlare tedesco. Il termine è di solito usato in modo scherzoso, un po' meno quando è usato da automobilisti spazientiti. Circola una berzelletta secondo la quale Oetzi, la mummia di Similaun, era certamente un bernese perché... si è lasciato prendere dal ghiacciaio.

Besserwisser -> Sapientone, chi ne vuol sempre sapere più degli altri. Parola tedesca a volte usata anche nell'italiano ticinese: "Inoltre una certa aria di 'besserwisser' ed una certa spocchia fanno sì che i risultati sono lì da vedere: sconfitte elettorali a livello nazionale, cantonale e comunale. (trovato su Ps-ticino.ch).

Beton -> Cemento, calcestruzzo, traducono Vitale e Savoia nello "Svizzionario". Ma dà beton anche il Garzanti online: s. m. invar. (edil.) conglomerato costituito di ghiaia, sabbia e cemento misti ad acqua; calcestruzzo. Idem il De Mauro = calcestruzzo. Il Treccani dà Betòn = denominazione comune del calcestruzzo di cemento -> Wikipedia: calcestruzzo. Dal francese béton: la parola è passata in parecchie altre lingue, tra cui il tedesco e il russo. Il dialettale (anche lombardo) botüm, butüm (e simili) per calcestruzzo potrebbe indurre a italianizzare in bitume, parola che in buon italiano ha un diverso significato -> Garzanti, Treccani, Wikipedia. Non si tratterebbe tuttavia di un ticinesismo: "nella mia zona Abruzzo spesso gli stessi muratori definiscono bitume il calcestruzzo e questo perchè la betoniera è detta, in dialetto, 'bitumiera'" , leggo su un forum web.

Bianche casacche - I giocatori del Football Club Locarno, per il colore bianco della loro divisa. Bianchecasacche.ch: sito ufficiale dei tifosi dell'FC Locarno -> Fclocarno.ch.

Biancoblù - Relativo all'Hockey Club Ambrì Piotta (HCAP), dal colore della divisa portata dai giocatori: i biancoblù, squadra biancoblù, tifosi biancoblù, ecc. Sito web: Hcap.ch.

Bianconero - Relativo all'Hockey Club Lugano (HCL), al Football Club Lugano (FCL) e ad altri clup sportivi cittadini, dal colore della divisa portata dai giocatori: i bianconeri, tifosi bianconeri, ecc. Sito web  HCL: Hclugano.ch; FCL: Fclugano.com.

Bienne - Nome francese di Biel, nel canton Berna, città bilingue di circa 50'000 abitanti: tedescofoni 60%, francofoni 40%. Secondo Wikipedia in italiano è chiamata anche Bienna, affermazione che conferma una ricerca Google. In Ticino si usa però praticamente solo Bienne. E "il Bienne" è la locale squadra di hockey su ghiaccio.

Bigiare -> Marinare la scuola. Gergo scolastico. I dizionari lo danno come lombardo. Bigiata: l'atto del bigiare: "vacanzina abusiva" la chiama Fabio Pusterla su "Azione" (15.4.2008).

Bigino -> Foglietto pro memoria da usare di nascosto a scuola durante i compiti in classe o gli esami -> v. esperimento. I dizionari lo danno come lombardo ma in un senso diverso da quello a me noto: "libretto con la traduzione letterale, talora interlineare, degli autori classici greci e latini; per estens., manualetto riassuntivo di una materia scolastica" (Garzanti online). Questo, secondo i dizionari, è anche il senso di "bignamino", che secondo Vitale e Savoia ("Svizzionario" p. 60) corrisponderebbe al ticinese bigino.

Bigolo - 1) Pene; 2) Persona stupida. Lo danno anche i dizionari, ma come parola veneta, da bigolo (in genere plur.)  = pasta alimentare simile ai vermicelli: piatto di bigoli.

Bilaterali - Accordi bilaterali conclusi tra la Svizzera e l'Unione europea dopo il no del popolo elvetico, il 6 dicembre 1992 con il 50,3% dei voti, allo Spazio economico europeo (SEE -> Wikipedia).  Bilaterali I: sono sette accordi firmati il 21 giugno 1999 a Lussemburgo, approvati in votazione federale il 21 maggio 2000 con il 67,2 % di "sì" ed entrati in vigore il 1. giugno 2002. I principali: Libera circolazione delle persone (v. anche piattaforma info della SECO per i datori di lavoro Distacco.ch), Trasporti terrestri, Trasporto aereo. Sono riuniti in un unico pacchetto e su di essi grava la cosiddetta clausola ghigliottina: se viene disdetto un accordo  cadono tutti gli altri. Se il popolo svizzero l'8 febbraio 2009 avesse detto no alla proroga dell'accordo sulla libera circolazione, valido fino a maggio 2009, e alla sua estensione a Romania e Bulgaria (le due questioni sono state presentate dal Parlamento in un unico pacchetto: prendere o lasciare), la Svizzera si sarebbe esposta a questa clausola. Il popolo ha detto sì con il 59,62% (ma il 65,8% dei ticinesi ha detto no!). Bilaterali II o bilaterali bis: 10 accordi, firmati il 26 ottobre 2004 a Lussemburgo e ratificati dalla Svizzera nel corso del 2005 (entrata in vigore: varie date). I principali: Fiscalità del risparmio, Lotta contro la frode, Schengen/Dublino = adesione allo Spazio Schengen (sicurezza interna), effettiva per la Svizzera il 12 dicembre 2008 con la soppressione dei controlli personali alle frontiere, adesione al trattato di Dublino (asilo). Contro l'adesione a Schengen/Dublino è stato lanciato il referendum: il popolo svizzero l'ha approvata il 5 giugno 2005  con una maggioranza del 54,6%. -> Wikipedia; Panoramica degli accordi. Bilaterali III o Bilaterali Tre o Bilaterali Ter: terzo ciclo di negoziati bilaterali proposto dalla Svizzera all'Unione europea: la decisione di sondare Bruxelles in questo senso è stata ufficialmente presa il 26 gennaio 2011 dal Consiglio federale, che non ha precisato i temi delle trattative.

                                                                    da Europa.admin.ch


Billag - Ufficio svizzero di riscossione dei canoni radiotelevisivi, con sede a Friburgo. Sito web: Billag.ch. Si tratta di una società privata (SA = società anonima), filiale al 100% della Swisscom, incaricata a partire dal 1.1.1998 dalla Confederazione di riscuotere i canoni, al posto della vecchia Telecom PTT. Sempre dal 1998 Billag riscuote le indennità per i diritti d'autore su incarico della Società svizzera per i diritti degli autori di opere musicali (SUISA). Molto impopolare, anche per certi suoi spot televisivi alquanto arroganti e aggressivi, e spesso nel mirino del domenicale leghista "Il Mattino della domenica": "Ma i fuchi della Billag, ovvero i balivi che si occupano di riscuotere il canone più caro d’Europa volto a foraggiare la RT$I organo ufficiale dei kompagni, ci sono ancora..." (Mattino online, 21.12.2008). Il "Mattino" non è solo: Byebyebillag.ch.

Bilux -> Sfanalata (da sfanalare, v. sotto alla voce Biluxare). Lampeggio dei fari anteriori di un veicolo, alternando la luce normale a quella abbagliante, in genere per richiamare l'attenzione. Bilux, entrato nel linguaggio corrente in Ticino, era in origine un marchio registrato dell'impresa Osram di Monaco di Baviera per la prima lampadina a doppio filamento lanciata sul mercato nel 1925 (-> de.wikipedia): "1925 Nasce la lampada per proiettori a doppio filamento Bilux, la prima a mettere a disposizione luci abbaglianti e anabbaglianti da un'unica sorgente luminosa. La lampada Bilux è uno dei prodotti internazionali di maggior successo della gamma OSRAM" (Osram.it). Il termine è di solito colloquiale ma si trova persino nei rapporti di polizia: "Si ha provveduto ad usare i ‘bilux’ unicamente come scopo di richiamo, con l’intenzione di invitare il denunciato a fermarsi.” (da Sentenze.ti.ch).  C'è anche il verbo biluxare (esempi test Google) = fare i bilux (v. sotto).

Biluxare -> "Fare i fari", lampeggiare con gli abbaglianti: far lampeggiare i fari anteriori di un veicolo, alternando la luce normale a quella abbagliante, in genere per richiamare l'attenzione.
È persino riportato sul Dizionario Sansoni italiano-inglese: "v. intr. (biluxo; aus. avere) (Svizz. it) (lampeggiare) to wink, to blink" e c'era anche (ma non lo trovo più) nel Larousse italiano-francese "(Svizz.it.) (lampeggiare) faire des appels de phares". In italiano c'è sfanalare: "(colloq.) usare ripetutamente gli abbaglianti dell'automobile per segnalare qlco." (Zingarelli), voce non riportata da altri vocabolari (Treccani, Garzanti) ma confermata dalla ricerca in Google, da cui il sostantivo sfanalata (Google). V. Bilux.

Bilzo Balzo -> Altalena (a) bilancia, altalena a bilico, altalena basculante, altalena a carosello (Wikipedia), trovo sul web: altalena a fulcro centrale comune nei parchi giochi. Mi ha segnalato la curiosa parola, che non avevo mai sentito, una lettrice di questo sito, che dice di averla riscontrata solo in Ticino e di cui "fanno uso anche i siti istituzionali". Ne trovo riscontro anche con Google, per lo più su siti svizzeri ma anche su qualche sito italiano. L'origine potrebbe forse trovarsi nel libro di Claudio Cavadini Bilzo Balzo: 31 canti per i piccoli, pubblicato nel 1973, ma è un'ipotesi non verificata. Bilzo balzo figura anche nel Lessico dialettale della Svizzera italiana, con qualche variante.


LEGNOLANDIA 011096


Birchermüesli, müesli - Pasto a base di cereali, frutta fresca o secca, mandorle o nocciole, jogurt o latte, consumato di solito a colazione o come merenda. All'estero conosciuto come müsli, che in dialetto svizzerotedesco significa tuttavia "topolino" e non è dunque molto appetibile. Dal nome dell'inventore, il medico nutrizionista svizzero Maximilian Bircher-Benner (1867-1939) -> Wikipedia.

Birra Ex -> Birra analcolica. Marchio registrato (ted. Ex Bier) di una birra senz'alcol di non so più quale birreria (credo la bernese Gurten, rilevata nel 1970 dal gruppo Feldschlösschen) in commercio qualche decennio fa, divenuto termine generico. "Una ex ci sta sempre", diceva un ammiccante manifesto pubblicitario.


Birra spinata -> Birra alla spina, birra spillata. Dato come ticinesismo da Petralli, ma si trova anche in Italia -> Risultati Google. Lo stesso vale per birra dal fusto (tedesco: Bier vom Fass) ->Risultati Google.

Bise - Vento freddo da nord-nordovest che investe l'Altipiano svizzero e la regione del lago Lemano (fr.wikipedia). È definito "la tramontana svizzera" sul sito Meteogiornale.it, che così lo descrive: "La bise è un vento freddo, vigoroso, spesso persistente, da nord o nordest, che soffia dalle montagne alpine (? ndr) verso la Svizzera e la Francia orientale. La bise è particolarmente intensa nell'area di Ginevra, all'estremità sudoccidentale del Lago Lemano. Anche il Lago di Brienz, allineato com'è con asse WSW/ENE, è battuto da raffiche violente di bise, che diventa ancora più forte nella "strozzatura" dove si trova Interlaken." Pronunciato alla francese.

Bitume -> Calcestruzzo. V. Beton.

BL - Sigla del cantone di Basilea Campagna (Basel-Landschaft).

Blincare, blinkare - 1) Lampeggiare, emettere una luce intermittente. 2) Scherzoso: sbattere le palpebre. Dall'inglese "to blink", che ha entrambi i sensi -> Onelook. Pensavo fosse uso ticinese, ma lo trovo anche si molte pagine web italiane per lo meno nel primo senso, soprattutto blinkare. Da non confondere con Biluxare (v.).

Blitz -> 1) Compito in classe senza preavviso. Dal dizionario: Blitz = ingl. rapida operazione militare o di polizia effettuata con estrema precisione e senza preavviso | estens., spec. scherz., azione compiuta di sorpresa: ho fatto un b. in cucina e ho preso una fetta di torta (De Mauro online). Dal tedesco Blitz = fulmine. 2) Pinza Blitz: pinza a pappagallo (ricorda un po' questo volatile -> foto Google). In tedesco: Blitz-Rohrzange o Blitzrohrzange (foto Google ) = pinza Blitz per tubi. Non sono riuscito a scoprire che cosa sia quel Blitz: non sembra essere un marchio registrato, forse il nome allude alla velocità della riparazione grazie a questa pinza.

Blocheriano - Di, relativo a, sostenitore di Christoph Blocher: miliardario zurighese, leader carismatico dell'UDC (v.) -> Wikipedia. Blocherismo: la dottrina politica ed economica di Blocher.

Boccalino - Piccolo boccale panciuto di terracotta colorata, usato per bere vino nostrano. Simbolo kitsch del Ticino insieme alle zoccolette (v. Zoccola).  "Soprattutto a partire dagli anni cinquanta, sull'onda del grande afflusso di turisti provenienti dal nord delle Alpi, il boccalino assurse a simbolo dell'allegra rusticalità e dei piaceri conviviali mediterranei tipici degli abitanti di quel lembo di Lombardia che è il Canton Ticino. Gli addetti alla promozione turistica ne fecero, assieme alle zoccolette, un emblema pubblicitario, ed una produzione artigianale quasi industrializzata inondò i negozi di souvenir e di chincaglieria varia con boccalini di ogni sorta  per la gioia dei turisti, che non potevano lasciare il Ticino senza averne acquistato un set". (Raffaele Scolari, [PDF] Filosofia del boccalino). 

http://www.absolutvision.com/gallery/gallery/th/2L2055.100.jpg Boccalino


Bocciare la classe -> Essere bocciati. Bocciare:  "fig., fam., respingere a un esame o alla fine dell’anno scolastico: sono stato bocciato all’esame di terza media" (De Mauro).

Boffare - Soffiare. Dialettale, colloquiale. Boffami nel culo!, si diceva una volta tra ragazzi, prima che fosse adottato il subapenninico Vaffanculo.

Boggese - Membro di una boggia (v.).

Boggia - Consorzio di patrizi (v.) proprietari del bestiame alpeggiato e sottoposto ad amministrazione comune. Dal dialetto bògia, che è anche la mandria raggruppata sull'alpe e amministrata collettivamente e - un tempo almeno - l'assemblea dei boggesi. Per boggia e i suoi derivati si veda la pagina  bokky- del Lessico Etimologico Italiano, da cui risulta che il termine, oltre che in Ticino, è o era usato anche in vicine regioni italiane (è riportato Malesco, in Val Vigezzo).

Boggiamento - Notifica preventiva da parte dei singoli proprietari (boggesi) dei capi di bestiame che intendono collocare sull'alpe per la stagione d'alpeggio estiva. Dial. bogiamént, bugiamént, da bogè, bugè = "boggiare" = collocare il bestiame bovino in "boggia" sull'alpe.

Boicotto -> Boicottaggio. Frequente in Ticino, dal tedesco Boykott e dal francese boycott. I dizionari italiani consultati non lo danno ma è usato anche in Italia, più probabilmente per influsso dell'inglese boycott.

Boiler -> Scaldaacqua, scaldabagno. Boiler è registrato anche dai dizionari italiani. Nel Ticino soppianta nettamente i termini italiani, almeno tra le persone meno giovani. Il termine inglese è usato anche nella Svizzera tedesca e francese.

Bolla -> Palude, acquitrino. Dialetto: bóla. Ricorre in parecchi toponimi ticinesi. Il più noto: le Bolle di Magadino, dove il fiume Ticino entra nel Lago Maggiore.

Bollare, andare a bollare -> Essere disoccupato. Corrisponde al tedesco stempeln (gehen) e al francese timbrer, pointer (au chomage). Sottinteso: all'Ufficio regionale di collocamento (URC), cui bisogna recarsi mensilmente  e - presumo, non ci sono mai stato - far timbrare un modulo con il nome delle aziende presso cui si sostiene di aver cercato un lavoro. Condizione sine qua non per ottenere il versamento dell'indennità di disoccupazione.

Bon -> Bene, be', beh. Frequente interiezione dialettale passata nell'italiano ticinese (ma trovata anche nei romanzi dello scrittore comasco Andrea Vitali -> Google Libri). Pronuncia: bón (n seminasale o velare, come in dialetto).

Bonale, bonalmente, in via bonale -> Amichevole, amichevolmente; in via amichevole, extragiudiziale, transattiva (detto di accordo, soluzione, appuramento dei debiti., componimento di una lite ecc.). Si trova anche in testi legislativi: test Google.

Bonetto -> Berretto militare, in Italia: bustina =
piccolo copricapo militare che, quando non è usato, si può appiattire piegandolo (De Mauro). Dal francese: bonnet. Quando andavo io a militare c'erano il bonetto A, bustina leggera per la libera uscita, il bonetto B, di stoffa più pesante, esso pure per la libera uscita, il bonetto ex "da lavoro", di stoffa più grezza, e il bonetto d'inverno, con pelliccia copriorecchie.  Un collega più giovane mi dice che quest'ultimo è oggi chiamato colloquialmente (anche dagli stessi ufficiali e sottufficiali) "lupo" o "pluto" (i copriorecchi abbassati ricordano Pluto, il cane di Topolino). Il Garzanti dà bonetto = (antiq.) berretto militare con visiera | sorta di copricapo che in passato si portava sotto il cappello. Così il Treccani:
bonétto  s. m. [dal fr. bonnet, der. del lat. mediev. abonnis, forse voce di origine germanica], ant. – Francesismo per indicare il berretto: nel cavargli la berretta dogale, gli messe in capo un b. (Aretino). Nella moda femminile i bonnets furono bizzarre e ricche cuffie o cappelli minuscoli che coronavano le acconciature monumentali in voga nel sec. 18°.

Bonetto d'inverno


Böögg - Fantoccio bianco gigante - finto pupazzo di neve - imbottito di petardi che simboleggia l'inverno. Il rogo acceso per bruciarlo su una grande catasta di legna è il momento culminante della festa primaverile della Sechseläuten (v.) a Zurigo, il terzo lunedì di aprile. Dal tempo impiegato dal petardo inseritogli nel collo per esplodere facendogli saltare la testa si deduce il tempo che farà durante l'estate. Una morte precoce del pupazzo, alto tre metri e mezzo e pesante 80 chili, preconizza un'estate bella e calda, mentre oltre i 15 minuti le previsioni non sono considerate buone. Böögg (in tedesco anche Boggelmann) è linguisticamente affine all'inglese bogey, o bogy, o bog(e)yman o boogyman = spettro, spauracchio, babau, dall' ingl. medievale bogge = bug = insetto (-> en.wikipedia).

Borghese - In Svizzera l'aggettivo non ha il senso generalmente negativo che ha (o perlomeno aveva prima dei trionfi berlusconiani) in Italia. Lo ha per le persone di sinistra, ma è fatto proprio anche dal centro  e dalla destra: l'espressione corrente partiti borghesi (ted. Bürgerliche Parteien, franc. partis bourgeois), che sembrerebbe un retaggio del '68,  è utilizzato da questi stessi partiti di centro e di destra (Partito liberale radicale, Partito popolare democratico, Unione democratica di centro UDC, Partito liberale, in particolare, cui si è aggiunto nell'estate 2008 il neocostituito Partito borghese democratico formato da dissidenti dell'UDC). Non è solo l'espressione di una contrapposizione classista  polemica verso i "partiti marxisti" (i partiti di sinistra). Bürger e bourgeois sono nel tedesco e nel francese svizzeri sinonimi di cittadino, o più specificamente di attinente (v.) = persona che ha la cittadinanza di un comune e quindi quella elvetica, in alcuni cantoni anche di patrizio (v.). Nella Svizzera romanda bourgeoisie è innanzi tutto la cittadinanza comunale. Nel canton Ticino la parola borghese come sinonimo di patrizio si ritrova a Locarno, dove è sopravvissuta la Corporazione borghese di origine medievale.

Borra -> Tronco d'albero, di solito di conifera, abbattuto e privato di rami e corteccia (ma ultimamente quest'ultima viene lasciata); sua sezione lunga alcuni metri, destinata alla lavorazione. Al TG della RSI (13.5.2011) ho sentito chiamare le "borre" legname tondo, locuzione tecnico-burocratica che ho trovato poi anche su siti web italiani (-> Risultati Google). Borra verrebbe dal celtico *burra o dal prelatino *borra = oggetto rotondo. Dialettale bóra: voce diffusa in tutto il Ticino, come boratt = boscaiolo, "borradore" (da cui il cognome Borradori).  Il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana (VSI) dà i termini italiani "toppo" e "rocchio" ("da un toppo si ricavano da due a tre rocchi"), che però non trovo sui dizionari consultati in questa accezione. Gli stessi dizionari danno toppo come sinonimo di ceppo, ossia "il piede di un albero, che rimane in terra dopo che l’albero è stato tagliato" (Treccani, Garzanti). Nel Glossario dei termini più comuni impiegati nell'ambito delle utilizzazioni forestali [PDF] di F. Piegai (sul sito dell'università di Torino) si legge però toppo = "pezzo di tronco d'albero allestito nella lunghezza voluta". Rocchio è definito dal Treccani "pezzo di materiale vario, di forma approssimativamente cilindrica, ma piuttosto corto e massiccio, e in genere alquanto grosso: segare un tronco d’albero in rocchi; r. di pioppo, di olmo, di pino". Per una "borra" di piccolo diametro già pronta all'uso nella costruzione un sinonimo potrebbe essere "tondone" = "edil., palo di legno del diametro compreso tra gli 8 e i 25 cm, usato spec. nelle strutture provvisorie | trave non riquadrata" (De Mauro); "nella tecnica delle costruzioni, palo di legno di sezione quasi uniforme con diametro di circa 24 cm e lunghezza da 2 a 8 m, impiegato in tutti i campi delle costruzioni, in partic. nelle strutture provvisorie" (Treccani). Borra era usato, nell'Ottocento perlomeno, anche nelle regioni italiane confinanti -> Carlo Amoretti, Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiore, di Lugano e di Como, 1806; Melchiorre Gioja, Opere minori, 1835; Pietro Monti,  Vocabolario dei dialetti della città e diocesi di Como. Il VSI dice che la parola era diffusa dalla Valsesia (Piemonte) all'Istria, ma non a sud del Po (-> Google Libri).


                                                                Borre - foto Tabasio

Borromini - Vecchia banconota da 100 franchi, in circolazione dal 1976 al 1998, con l'effigie di Francesco Borromini, noto architetto barocco nato a Bissone presso Lugano nel 1599 e morto a Roma nell 1667. -> Wikipedia

 

Bosco sacro -> Bosco protettore: bosco sopra un abitato, che lo protegge da scoscendimenti e valanghe ed è quindi a sua volta protetto da tagli indiscriminati. Il termine compare in Ticino all'inizio dell'Ottocento (v. Lurati, pp. 159-160). In Leventina e Blenio si usa il termine fàura: bosco, in genere di conifere, sottoposto a norme severe per quanto riguarda lo sfruttamento. Sinonimo di faura è gaggio, esso pure di origine longobarda. Il taglio degli alberi era vietato nei boschi sopra i villaggi, per la loro funzione protettiva da valanghe e scoscendimenti. Altre faure potevano essere sfruttate a determinate condizioni. Dal latino medievale fabula, nel senso di "convenzione", con riferimento alla legislazione longobarda (-> Google libri): di più nel mio Piccolo dizionario del dialetto dell'Alta Leventina.

Bostitch -> Pinzatrice, cucitrice. Nome di una marca (Bostitch.com). Termine citato da Petralli (pp. 345-46) e anche nello "Svizzionario" (III, p. 13,72), con citazioni su internet. Personalmente non l'ho mai sentito usare. V. Graffatrice.

Bouillotte -> Borsa dell'acqua calda, inizialmente scaldiglia = "recipiente di metallo che, riempito d'acqua calda, si usava soprattutto un tempo per dar calore alla persona" (Garzanti online). Introdotta in Ticino dagli emigrati in Francia. I dizionari italiani danno anche un'altra parola francese, "boule", che io non avevo mai sentito in questo senso =  "contenitore di gomma o tela gommata con chiusura a vite che, riempito di acqua calda o di ghiaccio, serve a scaldare o raffreddare una parte del corpo" (De Mauro online).

Bratwurst - La salsiccia regina delle grigliate elvetiche, ancor più del fratello ciccione cervelat (v.). In tedesco Bratwurst (da braten = arrostire, friggere, Wurst = salsiccia) indica una gran varietà di salsicce da arrostire (de.wikipedia). Di solito in Svizzera si intende però un tipo preciso di salsiccia lunga una ventina di centimetri per un paio di diametro, a "carne" (le virgolette sono d'obbligo: grasso, tendini e altri scarti finemente tritati prevalgono, con l'aggiunta di latte annacquato!) biancastra uniforme, che sarebbe una specialità di San Gallo: St.Galler Bratwurst, o anche Olma-Bratwurst (-> de.wikipedia), dal nome della fiera agricola che si tiene a San Gallo. In Ticino (dialetto e "italiano") Bratwurst si pronuncia in genere Bratvüst. Nota: per potersi chiamare legalmente "bratwurst di vitello" è sufficiente che la metà del contenuto carneo sia effettivamente di vitello (il resto è maiale), il che non è sempre neppure il caso, come ha dimostrato un'analisi della rivista dei consumatori "K-Tipp" del 24.8.2011).

Bregagliotto - Della Bregaglia, valle di lingua italiana del canton Grigioni. ->Wikipedia

Brenta - Recipiente, un tempo di legno a doghe, in seguito di metallo, per il trasporto di liquidi (in Leventina il latte appena munto) o anche uva o altro.  In Italia i dizionari lo danno come parola settentrionale per "bigoncia a forma di cono che si carica sulle spalle per trasportare vino" (Garzanti online). A chi diceva "chi troppo studia pazzo diventa" si rispondeva un tempo: "e chi non studia porta la brenta".

Brigadiere - Generale di brigata, a una stella (-> Wikipedia). V. Generale. Un tempo era chiamato colonnello brigadiere, grado esistente anche in Italia nella Prima Guerra mondiale (-> Treccani). Oggi in Italia brigadiere = sottufficiale dell'arma dei carabinieri o della guardia di finanza, corrispondente al sergente maggiore (Garzanti online). Il termine "brigadier" è usato anche nella Svizzera francese (per esempio nella polizia comunale di Losanna); non so se sia un grado o se indichi un membro di una "brigade" = squadra, nucleo (v: Brigata).

Brigare -> Impropriamente usato per "aspirare a", "puntare a", significato del francese briguer. Si può leggere in notizie su candidati a un'elezione politica, tratte da testi francesi o scritte da persone che hanno studiato nella Svizzera francese. In italiano brigare ha una connotazione negativa: "tentare con tutti i mezzi, anche illeciti, di raggiungere uno scopo: brigare per ottenere un avanzamento" (Garzanti online). Nel senso usato a volte in Ticino lo dà tuttavia il De Mauro online": cercare di ottenere qcs.: b. una carica pubblica". Ma lo indica come "obsoleto".

Brigata (polizia) -> Squadra, unità, nucleo (antidroga ecc.). Calcato sul francese brigade (brigade des stups = squadra antidroga, brigade canine = unità cinofila), si trova soprattutto in notizie tradotte da questa lingua.

Brockenhaus -> Negozio dell'usato, negozio di rigattiere (spesso gestito da enti caritativi), nella Svizzera tedesca, dove è chiamato familiarmente Brocki -> de.wikipedia, -> Brockenhauser.ch. Parola mantenuta dai ticinesi che vivono oltre Gottardo.

Brozzare -> Sporcare, insudiciare. Dialettale. V. Brozzo.

Brozzo (pron. brózzo) -> 1) (agg.) Sporco, sudicio. Dialettale (bróz), colloquiale, spec. nel linguaggio giovanile. Come sostantivo era usato un tempo nel senso di capellone, hippy, spesso dagli stessi interessati in senso autoironico. Accr. Brozzone. 2) (sost.) Soldo. Dialettale (regionale), un po' gergale: "sono rimasto senza un brozzo in tasca". Brozzo si trova anche su pagine web italiane ma come sostantivo e con altri significati. In primo luogo quello di mucchio, parecchi: "un brozzo di soldi", "un brozzo di corridori fortissimi", poi come epiteto, a volte di senso positivo ("ganzo"?), altre di senso negativo: "non perchè fosse bella (anzi era un brozzo)". In vecchi testi poschiavini e valtellinesi si trova brozzo (pron. bròzzo, suppongo) nel senso di barroccio o baroccio, region. biroccio = carro, generalmente a due ruote, per trasportare materiali (dial. bròz, dal lat. birotium, composto di due ruote) -> Archivio Bormio, Il Bernina. Broz = biroccio si dice anche in altri dialetti, per esempio quello romagnolo -> risultati Google. Quelli sopra indicati potrebbero anche essere sensi figurati (con qualche fraintendimento) derivati da broz = biroccio, termine italiano regionale spesso usato familiarmente come sinonimo di catorcio, per indicare un veicolo scassato o altri oggetti di poco valore.

Brozzuria - Sporcizia, sudiciume. Dialettale (brozzüria). V. Brozzo.

Bruga -> Terreno incolto in pendio. Colloquiale, dal dialetto brüga. Andare in bruga = andare in camporella = appartarsi in campagna per far l'amore.

Brugna -> Fica, anche nel senso di "bella ragazza" ("una bella brugna"). Dialettale (brügna = prugna), colloquiale. Non solo ticinese -> Risultati Google.

Brutto -> Lordo. Raro, ma qualche volta si trova in testi tradotti dal tedesco (brutto, avv. = lordo, al lordo, per somme di denaro o peso).

BS - Sigla del cantone di Basilea Città (Basel-Stadt).

Bubentrickli -> "Trucchetto da ragazzino": nell'hockey su ghiaccio, manovra con cui un giocatore inganna il portiere aggirando velocemente la porta per infilarvi il disco (puck) alle sue spalle. Termine usato nella Svizzera tedesca (dialettale Buebetrickli), a volte ripreso anche dalla stampa ticinese. Il termine è usato anche in politica, nel senso di giochetto furbesco e non proprio leale: in vista dell'elezione del successore di Samuel Schmid nel Consiglio federale in programma il 10 dicembre 2008, i due candidati dell'UDC Christoph Blocher e Ueli Maurer hanno assicurato di non voler ricorrere a un "Buebetrickli" - in questo caso sfruttando la particolare procedura di votazione, con un ritiro di Maurer all'ultimo momento - per imporre, contro la volontà del parlamento, l'ex ministro Blocher, non rieletto dall'Assemblea federale il 12 dicembre 2007.

Bucalettere -> 1) Buca delle lettere, cassetta postale, cassetta delle lettere (pubblica), 2) Cassetta per la posta, cassetta delle lettere, buca delle lettere (privata). Il Garzanti online dà indistintamente "cassetta delle lettere, dove si imposta la corrispondenza in partenza o, negli androni delle abitazioni, si riceve quella in arrivo" e "buca delle lettere, cassetta postale". Bucalettere è considerato uno dei ticinesismi per eccellenza, trattato in Petralli p. 264, Svizzionario p. 18. Un'amica mi dice tuttavia di aver letto bucalettere in un romanzo italiano. E una ricerca con Google Italia  mi conferma alcune migliaia di risultati, specialmente in pagine commerciali di aziende che ne vendono, o vendono accessori: bucalettere in ottone, placca bucalettere. Una espatriata bolognese in Ticino, che sembra essere anche uno dei rari lettori di questo dizionario, nel suo simpatico blog devisolodeciderecosafare.blogspot.com/ si fa beffe di bucalettere come di altri elvetismi e scrive: "in italiano la parola esiste eccome, e sembra molto meno una traduzione da qualche lingua germanica rispetto a quella svizzera: la "buchetta"!". Sennonché "buchetta" non si trova in questo senso su nessun dizionario da me consultato (v. Garzanti) e sospetto che sia un italiano molto ... bolognese (tra i giornali che la usano, con Google search vedo solo il "Resto del Carlino"). V. anche Società bucalettere.

Bucatrice -> Perforatore, dice lo "Svizzionario" III (p. 128). Sul web trovo anche perforatrice. Compaiono pure, su pagine italiane, bucatrice (eventualmente con l'aggiunta: da, per ufficio, da scrivania) e unità bucatrice. Trovo "bucatrice" per esempio sul sito italiano Office.microsoft.com.

ClipArtBudget - Bilancio preventivo. Nell'italiano svizzero è pronunciato alla francese (büdgé), non bàdget all'inglese come in Italia. 

Bunker del Consiglio federale - "Centrale di comando" ("impianto di condotta" = Führungslanlage nel militar-burocratese federale) sotterraneo nei pressi di Kandersteg, nell'Oberland bernese (più info e foto -> Zone-interdite.net, Google Maps), che sarebbe a disposizione del governo svizzero in caso di emergenza: grave crisi o catastrofe. La decisione di costruire il bunker - allestito di due grandi caverne,  con locali abitativi e impianti tecnici - fu presa nell'ottobre 1986, negli ultimi anni della guerra fredda. L'opera è stata ultimata nel 1999 ed è costata 238 milioni di franchi. La località in cui si trova il bunker, denominato "K 20" nei testi ufficiali, doveva rimanere segreta ma è stata in pratica rivelata nel 1992 dal giornale bernese "Der Bund", che ha pubblicato anche una foto del cantiere. Nel 1994, la TV tedesca ZDF ha poi ulteriormente pubblicizzato il nuovo "ridotto nazionale" (v.) anche fuori dai confini elvetici.

              Il Bunker del Consiglio federale presso Kandersteg (segnaluogo giallo), Google Earth.


Bünzli - Cognome della Svizzera tedesca, divenuto antonomastico per indicare il "tipico" svizzero piccolo borghese, benpensante e conformista, in Italia si direbbe il tipico "svizzerotto". Da non confondere con Büezer = lavoratore. Entrambi i termini sono per lo più usati da qualche ticinese emigrato oltralpe.

Buon ap, buon app -> Buon appetito. Colloquiale.

Buon svizzero -> Buono svizzero. Errore frequente in Ticino: si sente spesso alla radio e alla Tv, sulla bocca di invitati ma anche di giornalisti e conduttori. "Murat e il 'buon Svizzero" ha titolato un suo fondo  il direttore del "Corriere del Ticino" Giancarlo Dillena il 31.7.2012 (pp. 1-2).
"Buon" si comporta come "un" davanti a "s" impura, si imparava una volta a scuola. Il troncamento di aggettivi come "grande", "buono", "bello", santo" non si dovrebbe fare davanti a s impura, z e x (per ps e gn ci sono divergenze, come per l'uso degli articoli) per ragioni eufoniche. "Buon svizzero" si trova però anche su pagine web italiane (-> Risultati Google) e persino sui libri (-> Google Libri). Il passaggio qui sotto, che conferma i miei ricordi scolastici ma indica anche una evoluzione dell'uso (che di solito finisce per prevalere sulla grammatica), è tratto da Federico Roncoroni, Manuale di scrittura non creativa, Rizzoli, 2010, p. 242.


Buon tedesco -> Tedesco standard, Hochdeutsch. In Italia quel "buon" può sembrare superfluo se non ridicolo, in Svizzera no. Si dice infatti per distinguere la lingua di Goethe, non solo dai vari dialetti svizzerotedeschi o dal dialetto standard (Schwyzerdütsch (v.) -> de.wikipedia), ma anche dal tedesco svizzero (Schweizer Hochdeutsch -> de.wikipedia), ancor più farcito di elvetismi e regionalismi dell'italiano svizzero. Si noti che gli svizzerotedeschi amano poco il termine Hochdeutsch (letter. = altotedesco) e preferiscono parlare di Schriftdeutsch (= tedesco scritto). Non bollerei "buon tedesco" di ticinesismo. Anche in Italia si dice "buon italiano" per "italiano corretto". Nella Svizzera francese si parla, in modo analogo, di "bon allemand".

Buralista (postale) -> Titolare, gestore di un ufficio postale. Una professione ormai scomparsa del tutto, credo, vittima delle ristrutturazioni della Posta svizzera: v. Ymago. Sul giornale interno della Posta del 14.6.2004 (-> [PDF] La posta-lettere prende il volo), parlando di un "progetto pilota", veniva usata l'espressione assuntore postale in questo senso (di solito indica il gestore di una linea o rete di autobus postali). Nei villaggi il buralista metteva a disposizone i locali in cui lavorava, in genere a casa sua, ricevendo in cambio una indennità. Fino al 1998 c'era un'associazione di categoria, la Società svizzera dei buralisti postali SBP (Schweizerischer Posthalterverband SPV / Société suisse des buralistes postaux SBP), fondata nel 1893 ed entrata il 1. gennaio 1999 nel Sindacato della comunicazione. Buralista è calcato sul francese buraliste = "personne préposée à un bureau de paiement, de poste, personne qui tient un bureau de tabac". Non si tratta in questo del classico parallelismo trilingue. In tedesco regionale svizzero buralista è infatti Posthalter, e non Bürolist come indicano Lurati (p. 170) e Petralli (p. 263). Bürolist, un altro elvetismo, significa infatti "impiegato d'ufficio". V. al riguardo "Wie sagt man in der Schweiz?" p. 111 (Bürolist) e p. 228 (Posthalter). V. anche Dizionario Sansoni.

Burgundo -> Friburghese (del canton Friburgo): sostantivo o aggettivo utilizzato da giornalisti sportivi in manco di sinonimi. I burgundi, la squadra burgunda, per la squadra di hockey su ghiaccio o quella di pallacanestro di Friburgo: "I burgundi disorientati dall'ottimo gioco difensivo della squadra momò", "A fare la differenza è stata la difesa burgunda", sono un paio di frasi trovate con Google sul web. Il termine riprende il nome dell'antica tribù germanica stanziatasi nella Svizzera occidentale -> Wikipedia, Dizionario storico della Svizzera.

Busciare -> 1) Fare le bollicine, essere effervescente, frizzare. 2) fig. Essere matto, dare i numeri, uscire di senno. Dialettale (büscià), colloquiale. Non è solo ticinese, forse è lombardo o settentrionale, si trova su molte pagine web italiane -> Risultati Google.

Busecca -> Trippa. Il Garzanti online lo dà come lombardo: "trippa di bovini; anche, zuppa di trippa, verdure e fagioli".

Buzza -> Alluvione, inondazione; scoscendimento dovuto alla forte pioggia; fiume in piena: "la Maggia e in buzza". Il termine è riconosciuto da chi lo usa come dialettale: büza, con lo stesso significato. La Buzza di Biasca del 1515 si trova però anche sui libri di storia ticinese e su Wikipedia. Colloquiale scherzoso: avere gli ormoni in buzza = avere gli ormoni in subbuglio, essere eccitato sessualmente.


                                      Bellinzona devastata dalla buzza di Biasca, 1515, xilografia, 1548