SERVIZI SEGRETI SVIZZERI E AFFINI (1970-2015) - NOMI E SIGLE

By Tabasio - Swiss Secret Services - Services secrets suisses - Schweizer Geheimdienste

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 A  B  C  D  E  F  G  H  I  J  K  L M  N  O  P

  Q   R  S  T  U  V  W   X  Y  Z



I SERVIZI SEGRETI SVIZZERI IN BREVE

Come buona parte degli Stati del mondo anche la Svizzera dispone di un servizio di intelligence per l'interno del paese e di un servizio di raccolta delle informazioni riguardanti l'estero. Durante gli anni della Guerra fredda l'intelligence interno era assicurato dalla Polizia federale (Bundespolizei = Bupo), sorta di FBI elvetico, dipendente dal Ministero pubblico della Confederazione, a sua volta subordinato al Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Il servizio di informazioni all'estero era invece affidato ai militari del Gruppo informazioni e sicurezza (GIS, ted. UNA),
la mini CIA elvetica. I due servizi erano anche formalmente collegati: il capo della Bupo era pure capo della Divisione sicurezza del GIS.

Negli anni Novanta, dopo lo scandalo delle schedature alla Bupo (
-> Schedature), che ha permesso di scoprire anche le organizzazioni supersegrete e illegali P26 e P27, c'è stata una completa ristrutturazione, con la soppressione del nesso formale personale sopra indicato. Dalle spoglie della Bupo è nato il Servizio di analisi e prevenzione (SAP), annesso all'Ufficio  federale di polizia nel DFGP. Anche il GIS, poi divenuto GSI, è stato sezionato: la sua Divisione informazione è stata sostituita dal Servizio informazioni strategico (SIS), sottoposto al Dipartimento della difesa (DDPS), mentre la Divisione Sicurezza è stata scorporata.

Dal 1° gennaio 2010 SAP e SIS sono sciolti e riuniti in un nuovo ufficio federale, dipendente dal DDPS, chiamato Servizio delle attività informative della confederazione (SIC) (clicca per andare alla voce su questa pagina) ->
WIKIPEDIA. Il controllo parlamentare dei servizi segreti spetta alla Delegazione delle commissioni della gestione (DelCG o DCG).

SPIEGAZIONI RIGUARDO A QUESTA PAGINA

In questa pagina si trovano i nomi e le sigle riportati qui sopra, e altri ancora, con brevi spiegazioni. Ho inoltre messo i link verso le voci pertinenti inserite nella pagina SCANDALI. Le microbiografie riguardano soprattutto persone coinvolte in un modo o nell'altro nei suddetti scandali e si basano su documenti ufficiali, fonti di stampa e qualche libro ritrovato nella mia biblioteca. Le date indicate sulle successioni dei vari servizi, con le rispettive sigle, vanno prese un po' con le pinze, perché non è facile seguirne l'intricata evoluzione degli anni a cavallo fra i due millenni!

Alcune sigle ricorrenti in questa pagina: CPI = commissione parlamentare d'inchiesta;  DFAE = Dipartimento federale degli affari esteri; DDPS = Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport; DMF = Dipartimento militare federale, vecchio nome del DDPS.
GIS = Gruppo informazioni e sicurezza. GSI = Gruppo servizio informazioni (successore del GIS) SIC = Servizio delle attività informative della Confederazione.

* = "nato il" nelle biografie (nelle date tra parentesi dopo il nome).

(v.) = vedi: un rimando a una voce sviluppata in questa pagina.

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AAD 10 - Sigla tedesca del
Distaccamento d'esplorazione dell'esercito 10 (DEE 10).

Achat (= Agata) - Nuovo sistema di valutazione spionistico nel Centro per le operazioni elettroniche di Zimmerwald (BE).Già parzialmente in funzione, sostituirà a tappe altre applicazioni ormai obsolete, indica il DDPS il 5.4.2015 confermando informazioni del Sonntagsblick, che parla di un investimento di circa 90 milioni di franchi entro il 2020. Achat è collegato al sistema di intercettazione Onyx, di cui sarebbe il "cervello". (-> Tio = ats).

Alboth, Herbert (1916-1991) - Tenente colonnello a riposo, "giornalista libero", viene trovato morto il 18 aprile 1990, assassinato il 17 con la sua baionetta nel suo appartamento di Berna-Liebefeld, mentre sono in corso i lavori della CPI DMF (v.). Secondo gli inquirenti si tratta di un omicidio a sfondo sessuale (il 75enne Alboth era gay e avrebbe frequentato giovani nordafricani). Sul luogo del delitto vengono trovati un gran numero di documenti relativi al Servizio speciale (v.) di Albert Bachmann (v.). L'ex brigadiere J. - L. Jeanmaire (-> caso Jeanmaire) informa la polizia bernese che A., suo ex collega nella Protezione aerea, gli aveva telefonato cinque giorni prima di morire dicendogli di volerli consegnare al capo del DMF Kaspar Villiger. Il 1° marzo 1990 A. aveva scritto a Villiger dichiarandosi disposto a dire tutta la verità sull'"esercito segreto" svizzero. Alcune foto trovate nell'appartamento, in cui sarebbero stati ritratti alti membri dell'organizzazione, sono distrutte da un funzionario della polizia bernese su consiglio di Bachmann.  Secondo lo storico Daniele Ganser (-> PDF The British Secret Service in Neutral Switzerland, p. 562), A. era stato il capo del Servizio speciale prima di Bachmann. Così sembra effettivamente affermare il rapporto della CPI DMF del 17.11.1990 nella sua  versione tedesca (p.182). La versione francese indica tuttavia B. come il "successore del capo del defunto (ossia del capo di Alboth ndr) alla testa del Servizio speciale" (p.186). Secondo Urs Rauber, Der Fall Jeanmaire, 1991 (p. 106),  il predecessore di Bachmann era invece il col. Heinrich Amstutz. Sito web su A.: Herbertalboth.kilu.de; v. inoltre en.wikipedia.

Amstein, André - Capo della Polizia federale e - dal 1969 - della Divisione sicurezza del servizio segreto militare GIS. Nel 1982 è sostituito nella doppia funzione da Peter Huber.

Amstutz, Heinrich - Capo del Servizio speciale (v.) del GIS prima di Albert Bachmann (v.), ossia fino al 1975, secondo l'ottimamente informato Urs Rauber (Der Fall Jeanmaire, 1991, p. 106). L'informazione dello storico Daniele Ganser (-> PDF The British Secret Service in Neutral Switzerland, p. 562), ampiamente ripresa sul web, secondo cui il predecessore di Bachmann sarebbe stato Herbert Alboth, trovato ucciso nell'aprile 1990, è verosimilmente dovuta a una formulazione ambigua nella versione tedesca (p. 182) del rapporto della CPI DMF (v. alla voce Alboth), la quale dice di aver interrogato il capo del Servizio speciale dei primi anni '70 (di cui non cita il nome, vers. ted. p. 180), ma non Alboth (di cui invece fa il nome, indcandolo semplicemente come "membro").

Bachmann, Albert (*26.11.1929, Albisrieden ZH - + Rocky Island, Ringaskiddy, Irlanda, 12.4.2011) - Negli anni 1975-79 colonnello e "uomo chiave" del Gruppo informazioni e sicurezza (GIS), di cui dirigeva i servizi più segreti e non ufficiali. Travolto a fine novembre 1979 dallo scandalo causato dal suo agente Kurt Schilling (v.) pescato a spiare maldestramente manovre militari in Austria ( -> Bachmann-Schilling). Di origini proletarie, membro a 14 anni della Freie Jugend comunista, Albert Bachmann (> de.wikipedia) cambia fronte dopo il putch comunista in Cecoslovacchia del 1948. Nel 1958 è coautore del popolare "Libro del soldato", distribuito in tutte le case. Entrato al servizio del Dipartimento militare federale (DMF) nel 1963 come istruttore delle truppe leggere, è successivamente coautore del contestatissimo libretto rosso "Difesa civile" ("de.wikipedia) uscito nel 1969. Entra nel GIS nel 1973 con il compito di studiare la creazione un "Servizio di informazioni straordinario" top secret in grado di assumersi "rischi accresciuti", non esclusa la violazione del diritto di paesi esteri, progetto che mette successivamente in atto. Il 1.1.1976 assume la direzione di un "Servizio speciale" già esistente, incaricato di "preparare la resistenza in caso di occupazione", tipo Gladio in Italia, e lo rivitalizza. In sovrappiù, prende in mano anche il "Büro Ha", servizio segreto privato lasciatogli in eredità dal leggendario maggiore Hans Hausamann (1897-1974) (-> DSS), che continua a gestire con fondi esterni al DMF (di provenienza incontrollata da quest'ultimo) come "Organizzazione Bachmann". Personaggio brillante ma con spirito d'iniziativa e gusto del rischio eccessivi, incontrollabile e allergico alle regole burocratiche del DMF, Bachmann fa un sol fascio di questi servizi con compiti fondamentalmente diversi, interscambiando persino gli agenti, in violazione delle più elementari norme di sicurezza. Organizza addirittura un rifugio in Irlanda per il Consiglio federale (o parte di esso) in caso di occupazione della Svizzera. Il gruppo di lavoro parlamentare incaricato di indagare sul suo caso (presidente: Jean-Pascal Delamuraz), nel suo rapporto del 19 gennaio 1981, lo lava tuttavia dal sospetto di essere stato un "doppio agente" (al servizio della CIA, o addirittura di qualche servizio dell'Est secondo voci che correvano). Dopo lo scandalo Schilling se la cava con la sospensione, seguita dal licenziamento "volontario" a fine 1980, con promessa del pagamento dei contributi AVS fino alla pensione. Bachmann si trasferisce in Irlanda nel 1981, poi in Inghilterra nel 1985 e infine nel sud della Francia nel 1989. Secondo voci non confermate continua a lavorare per il DMF. I servizi da lui diretti - e Bachmann stesso con un breve e mediatico ritorno a Berna per rispondere alla CPI DMF (v.) - riemergeranno nel 1990, ristrutturati ma sostanzialmente poco cambiati, coi nomi di P-26 e P-27 (v.). Tutti si mostreranno sorpresi, ma la sopravvivenza delle organizzazioni segrete era facilmente desumibile dal rapporto del gruppo di lavoro parlamentare "Affare Bachmann", approvato dal Consiglio nazionale il 3 marzo 1981 con 142 voti contro 6 (i deputati dell'estrema sinistra). Il rapporto è consultabile online (ma non linkabile qui) tra i documenti dell'Archivio federale (Foglio federale): inserire "rapporto bachmann" nella mascherina di ricerca. Doc. Video TSR 06.02.1981 (intervista in Irlanda, intervista a Delamuraz). La morte di Bachmann il 12 aprile 2011 passa quasi inosservata in Svizzera (l'agenzia ATS in tedesco lo liquida in 12 righe, più info in: Tages AnzeigerNZZ online; Le Temps). Gli dedicano invece lunghi articoli il Telegraph di Londra (4.5.2011), che lo definisce "Switzerland’s best-known and most paranoid spymaster" e il New York Times (7.5.2011), che lo sbeffeggia come "Switzerland’s least effective but most colorful spymaster".

http://www.20min.ch/dyim/553e64/B.M220,0/images/content/2/9/3/29345133/16/1.JPG



Beyeler, Erwin (*1952, sciaffusano d'origine bernese, membro del PLR) - Procuratore generale della Confederazione dal 13.8.2007 al 31.12.2011, in sostituzione di Valentin Roschacher (-> comunicato) dopo l'interim di circa un anno del procuratore generale supplente Michel-André Fels. In precedenza capo della neocostituita Polizia giudiziaria federale dal 1.1.2001 al settembre 2002, poi procuratore pubblico e direttore dell'ufficio dei giudici istruttori del canton San Gallo fino alla nomina a capo della Procura federale. Il 15.6.2011 l'Assemblea federale, chiamata per la prima volta all'elezione del pg della Confederazione, rifiuta di riconfermarlo: ottiene solo 109 voti su 227 schede valide, mancando di 5 voti la maggioranza assoluta. B. paga così per il suo presunto ruolo nella vicenda Blocher-Roschacher + Holenweger, in particolare per l'impiego dell'ex barone della droga José Manuel Ramos, e per i recenti flop della Procura generale (Hells Angels, Holenweger). (-> de.wikipedia). Successore: Michael Lauber (v.).

Blöchlinger, Kurt (*1964) - Capo della Polizia giudiziaria federale dal 1.1.2003 al giugno 2009 (-> comunicato; sostituito da Michael Perler). Poi comandante della polizia cantonale sangallese.

Bühler
, Jürg Siegfried (*1963 a Bellach SO) - Capo ad interim del SAP dal 1° gennaio 2009, vicedirettore del nuovo SIC dal 1° gennaio 2010. Bühler era stato sostituto del capo della Polizia federale Urs von Daeniken dal 1993 al 2000 e sostituto del capo del SAP (sempre von Daeniken) dal 2001 al 2008. Licenziato in diritto all'università di Friburgo nel 1988. Annuario federale:
Jürg Siegfried Bühler.

Jürg Siegfried Bühler da Partnerimdialog.de


Bupo - Sigla tedesca (Bundespolizei) della Polizia federale (v.), a volte usata anche in italiano.

Cattelan, Efrem (29.11.1931 - 26.5.2014) - Colonnello SMG, sviluppatore e capo dell'organizzazione segreta di resistenza P-26 (v.) tra il 1.10.1979 e il 1990, con un salario di 240'000 franchi. Nome in codice: Rico. In precedenza era stato vicedirettore della compagnia assicurativa Nationalversicherung a Basilea. Mentre è alla testa della P-26 ufficialmente è direttore di una società di formazione di quadri, la Consec SA. "Smascherato" il  28 novembre 1990 dal settimanale "Weltwoche", si presenta pubblicamente in una conferenza stampa a Berna il 7 dicembre, tracciando un quadro rassicurante dell'organizzazione e affermando di aver appreso dai media l'esistenza della Gladio nei vari paesi Nato solo all'inizio di novembre. Giurista di formazione (figurava come dr. iur. sull'elenco telefonico), era stato istruttore alla scuola di fanteria di Liestal BL tra il 1958 e il 1965, e abitava a Münchenstein (BL). Più info -> de.wikipedia.org, intervista Tages Anzeiger 29.09.2009, 20 Minuten (ats) 31.5.2014.

http://www.20min.ch/dyim/a1e97b/B.M220,0/images/content/2/9/3/29345133/16/2.jpg


Centro IMINT (Imagery Intelligence) - Nuova "cellula informativa", diretta dal Servizio informazioni militare SIM (v.), in grado di acquisire, interpretare e diffondere le immagini satellitari. La sua costituzione è stata annunciata dal DDPS il 4.4.2011 (-> comunicato). "Vari organi amministrativi della Confederazione e dei Cantoni approfittano dei dati acquisiti in tale ambito. In primo luogo si tratta di informazioni sull'ambiente e sul territorio, nella maniera in cui vengono richieste in caso di situazioni con danni, o dell'analisi di infrastrutture civili e militari". Non possono essere registrati dati personali degni di protezione, tra cui i numeri di targa di automobili. Swisstopo fornisce il suo supporto nell'acquisizione e nella diffusione di immagini satellitari come pure nell'acquisizione di geodati nazionali e internazionali, "anche in considerazione del fatto che la Svizzera non sostiene alcun programma satellitare proprio e non partecipa nemmeno ad alcun programma di questo genere".

Club di Berna - Club de Berne - Berner Club - Comitato di coordinamento e consultazione informale tra servizi segreti "interni" europei, fondato nel 1969 (o nel 1971?*) in apparenza come strumento di lotta al terrorismo, poi sviluppatosi integrando altri temi. Riuniva (riunisce?) i capi dei servizi di intelligence e sicurezza dell'Unione europea più Norvegia e Svizzera, secondo il seguente Comunicato Fedpol del 28.4.2004, prima ammissione ufficiale svizzera dell'esistenza del Club. Altre fonti includono fra i membri anche gli USA (FBI). Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti il Club di Berna ha costituito il Gruppo Contro-Terrorismo (CTG), franc. Groupe antiterroriste» (GAT), ingl. Counter Terrorist Group (CTG), che riunisce i responsabili della lotta antirerrorismo e realizza studi di valutazione. Più info: Comunicato Fedpol (28.4.2004); de.wikipedia.org; Bigbrotherawards.ch/2002/; Thierry Vareilles, Encyclopédie du terrorisme international; Magali Sabatier, La coopération policière européenne. (* La data 1971 è riportata in particolare da Wikipedia. Secondo la storica basilese Aviva Guttmann - che ha consultato fonti primarie inedite per la sua dissertazione di dottorato - il Club è stato invece fondato nel 1969, su iniziativa svizzera ed è tuttora esistente: Der Bund 1, Der Bund 2, 8.2.2016).

Controlli di sicurezza -  Dal primo aprile 2011 - conseguenza del caso Nef - i controlli di sicurezza per i più alti funzionari della Confederazione sono eseguiti dalla Cancelleria federale e non più dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), in base alla nuova Ordinanza sui controlli di sicurezza relativi alle persone (-> Art. 3 Autorità di controllo). Il servizio specializzato del DDPS continua ad eseguire gli accertamenti sul resto dei quadri e del personale della Confederazione, dell'esercito, delle centrali nucleari e di alcune ditte che lavorano per la Confederazione. (-> comunicato CF 4.3.2011).

CPI DFGP (1989) - Commissione parlamentare d'inchiesta sugli "avvenimenti occorsi al DFGP" (Dipartimento federale di giustizia e polizia) dopo lo scandalo Kopp (-> Kopp ). Presieduta dal futuro consigliere federale socialista zurighese Moritz Leuenberger. Il suo rapporto del 22 novembre 1989, che rivela l'esistenza di 900'000 schede su persone e organizzazioni nello schedario della Polizia federale a Berna, segna l'inizio delle scandalo delle schedature (-> Schedature). Rapporto: [PDF] 89.006 Evénements survenus au DFJP, l'edizione italiana non si trova online); presa di posizione del Consiglio federale, 4 dicembre 1989:  PDF Evénements survenus au DFJP, Prise de position du Conseil fédéral.

CPI DMF o CPI 2 o CPI II o CPI bis (1990) - Commissione parlamentare d'inchiesta sui "fatti di grande portata occorsi al Dipartimento militare federale", costituita dopo lo scandalo delle schedature
(-> Schedature). Presieduta dal consigliere agli Stati Carlo Schmid (PPD/AI); vicepresidente Werner Carobbio (PS/TI). Il suo rapporto del 17 novembre 1990 (pubblicato il 23 novembre) rivela l'esistenza dei servizi segreti paralleli e illegali P26 e P27 e nuovi particolari sulle schedature nel DMF -> PDF Evénements auf DMF - Rapport de la CEPVorkomnisse im EMD - Bericht der parlamentarischen Untersuchungskommission, 277 pp (-> Visualizzazione rapida in tedesco), non è stata pubblicata una versione italiana). Sigla tedesca: PUK EMD.

Cyber Defence - Difesa dagli attacchi informatici. Il Consiglio federale ha nominato il 12 dicembre 2010 il divisionario Kurt Nydegger responsabile di progetto per la «Cyber Defence». Egli dirigerà un gruppo di esperti che dovrà elaborare entro la fine del 2011 "una strategia globale della Confederazione contro le cyberminacce". (-> comunicato, intervista Nydegger a "20 Minuten" 31.3.2011).

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Il divisionario Kurt Nydegger


Delegazione delle Commissioni della gestione (delle Camere federali), DelCG o DCG, anche abbreviato Delegazione della Gestione - Gruppo di parlamentari  - tre membri per ogni Camera - preposto alla vigilanza sui servizi segreti: ha infatti per mandato "il controllo dettagliato delle attività svolte nell'ambito della sicurezza dello Stato e dei servizi d'informazione (art. 53 LParl)". È il solo organismo parlamentare che può esigere informazioni riservate su inchieste federali in corso o operazioni di "intelligence". "Previa consultazione del Consiglio federale", la DCG "può esigere dalle autorità federali e cantonali nonché dai privati ogni documento utile. Ha inoltre il diritto di interrogare dei funzionari federali e delle persone private a titolo di persone tenute a fornire delle informazioni, e questo senza tenere in considerazione il segreto d'ufficio o il segreto militare (art. 154-155 LParl)", si legge sulla sua pagina webTed. Geschäftsprüfungsdelegation (GPDel), franc. Délégation des Commissions de gestion (DélCdG). Rapporti della DCG sul sito del parlamento -> Delegazione delle Commissioni della gestione DCG. Alcuni rapporti riguardanti i servizi segreti (in formato PDF):

Traitement des données dans le système d’information relatif à la protection de l’Etat (ISIS).
Rapport de la Délégation des commissions de gestion des Chambres fédérales du 21 juin 2010
(PDF)


  • Caso Tinner: legalità delle decisioni del Consiglio federale e adeguatezza della sua gestione del caso.
    Rapporto della Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere federali del 19 gennaio 2009
    (PDF)
  • Légalité et efficacité du système d’exploration radio «Onyx». Rapport de la Délégation des Commissions de gestion des Chambres fédérales du 9 novembre 2007 (PDF)

  • Le dispositif de sécurité de la Suisse et le cas Mohamed Achraf – appréciation résumée sous l’angle de la haute surveillance parlementaire. Rapport de la Délégation des Commissions de gestion (résumé) du 16 novembre 2005 (PDF)

    Esame dei contatti del Servizio informazioni svizzero con il Sudafrica ai tempi dell'apartheid (PDF)

    Relazioni fra la Svizzera e il Sudafrica: ruolo dei Servizi d'informazione svizzeri. Rapporto della Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere federali del 12 novembre 1999 (PDF)

    Eventi accaduti nel Gruppo servizio informazioni dello Stato maggiore generale ("caso Bellasi"). Rapporto della Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere federali del 24 novembre 1999 (PDF)

    Sécurité informatique au sein du Service de renseignement de la Confédération. Rapport de la Délégation des Commissions de gestion (30.3.2013résumé) (PDF)


    DEE 10 (ted. AAD 10, fr. DRA 10) - Distaccamento d'esplorazione dell'esercito 10 (v.).

    Della Valle, Nicoletta (*1962) - Capo dell'Ufficio federale di polizia (Fedpol) dal 1° agosto 2014, nominata dal Consiglio federale il 30.04.2014 (-> comunicato con biografia). Era già stata direttrice supplente di Fedpol dal 2006 al 2012. Info da NZZ online10.10.2014: bernese con antenati paterni del Sud Italia, sposata e madre di una figlia adulta, si definisce liberale di sinistra. Era entrata nel PS nel 1993 dopo la non elezione di Christiane Brunner in CF ma ne era di nuovo uscita nel 2007 (breve bio dopo intervista).

    Del Ponte, Carla (*9.2.1947) - Procuratrice generale della Confederazione dal 1.4.1994 all'estate 1999, dopo essere stata dal 1985 procuratrice pubblica per il Sottoceneri a Lugano. Criticata per aver indagato in numerosi casi facendo molto scalpore ma ottenendo magri risultati (v. Amici di Carlos e Nyffenegger). Pure criticati i suoi metodi, giudicati a volte arbitrari, e le sue relazioni con i media. Dal 15.9.1999 a fine 2007 procuratrice capo del Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia  e infine ambasciatrice svizzera in Argentina da gennaio 2008 a febbraio 2011. (-> it.Wikipedia)

    Digitale Gesellschaft (Schweiz), Società digitale (Svizzera) - "Alleanza aperta" di diverse organizzazioni (tra cui i Verdi e il Partito pirata) creata all'inizio del 2011. Afferma di militare "per i diritti fondamentali e umani" e "una società aperta". Pubblica rapporti sulla sorveglianza da parte di servizi segreti e affini, in particolare lo Swiss Lawful Interception Report sulle attività di Confederazione e Cantoni, in cui utilizza i dati del Servizio SCPT (v. a questa voce). Sito web (solo in tedesco, come la denominazione, stato marzo 2016): https://www.digitale-gesellschaft.ch. > Swiss Lawful Interception Report 2016, 3 marzo 2016 -> Rapporto, PDF (32 pagine, in tedesco).

    Distaccamento d'esplorazione dell'esercito 10 (DEE 10) - Unità d'élite dell'esercito elvetico, composta di militari professionisti e operativa dal 1.8. 2007 Colloquialmente: "i Rambo dell'esercito svizzero", o anche "Los Rambolinos" sulla bocca di militari e giornalisti svizzerotedeschi (v. Weltwoche 30.08.2006). È subordinata al Comando granatieri 1, di stanza nella regione del Monte Ceneri (Ticino). Non è dunque parte dei servizi segreti, ma è presumibile una collaborazione operativa. Effettivi: circa 40 uomini a fine 2010 secondo fonti di stampa (aggiornate?), istruiti a Isone (TI). Era previsto inizialmente un effettivo completo di 91 militari nel 2011 ma sembra esserci stato un blocco o un rallentamento dopo le critiche suscitate dal caso Libia (v. sotto). Tra i suoi compiti figurano: "la protezione di cittadini svizzeri e beni all'estero in caso di aumento della minaccia, il soccorso e il rimpatrio di cittadini svizzeri dalle zone di crisi e la ricerca di informazioni chiave negli ambiti summenzionati" -> comunicato 16.8.2007.  Base legale è l'Ordinanza concernente l'impiego di truppe per la protezione di persone e beni all'estero (OPBE). Nel 2009 Berna prevedeva l'invio di circa 30 uomini al largo della Somalia per l'operazione UE anti-pirateria "Atalanta" (la missione è stata poi affossata dal Consiglio nazionale in settembre). Nel giugno 2010 il DEE 10 è stato evocato dalla stampa nell'ambito delle rivelazioni sui progetti di intervento per liberare i due ostaggi svizzeri in Libia -> CRONOLOGIA ILLUSTRATA DEL CASO GHEDDAFI - SVIZZERA Il 18.6.2010 il Consiglio federale ha deciso di prolungare il rapporto di lavoro di durata limitata per i membri del DEE 10 da cinque a 10 anni, compresi i 18 mesi di istruzione in Ticino. Il 28.12.2010 il ministro della difesa Ueli Maurer ha annunciato un riorientamento, affermando che il DEE 10 dovrà essere impiegato in prevalenza o unicamente (i resoconti divergono) per interventi all'interno della Svizzera e non più all'estero. Il 22.12.2011 il DFAE annuncia l'impiego di un distaccamento speciale da metà gennaio 2012 a difesa dell'ambasciata svizzera in Libia, senza precisare se si tratterà di uomini del DEE 10 (-> comunicato, la notizia era stata anticipata dalla NZZ il 20). Tedesco: Armee-Aufklärungsdetachements 10 (AAD 10 -> de.Wikipedia), francese: Détachement de reconnaissance de l'armée 10 (DRA 10 -> fr.Wikipedia). Contatto: Cdo gran 1, Cdo DEE 10, Caserma CH-6802 Rivera -> Pagina web, Opuscolo DEE 10 (PDF).Badge distaccamento d'esplorazione dell'esercito 10

    Badge DEE 10

    DRA 10 - Sigla francese del Distaccamento d'esplorazione dell'esercito 10 (DEE 10).

    Egli, Alphons (8.10.1924 - 5.8.2016) - Consigliere federale dal 1983 al 1986. Secondo quanto rivelato il 10.9.2016 in un annuncio mortuario apparso sulla Neue Luzerner Zeitung, era stato negli anni '70,  con lo pseudonimo Blasius, membro del Servizio speciale (v., ted. Spezialdienst o Spez D), organizzazione segreta di resistenza anticomunista creata in seno al Gruppo informazioni e sicurezza GIS (v., ted. UNA) che ha preceduto la più nota P-26 (v.). Alphons Egli entra nello Stato maggiore del Servizio speciale il 1. gennaio 1971 con il grado di maggiore, quando siede nel parlamento cantonale lucernese. Più tardi è promosso tenente colonnello. Il 1.1.1976 il Servizio speciale passa ai comandi del colonnello Albert Bachmann (v.) che ne avvia la ristrutturazione. Alphons Egli, avvocato, eletto consigliere agli Stati nel 1975, insieme al collega "senatore" Franz Muheim (1923-2009, PPD/UR) esamina dal punto di vista giuridico e politico la nuova concezione dei preparativi di resistenza, "offrendo un contributo determinante allo sviluppo dell'organizzazione negli anni 1976-1990", secondo quanto scrivono nell'annuncio mortuario la Ehemaligenvereinigung der Kader-Organisation für den Widerstand im feindbesetzten Gebiet C 717 e la Società militare del Canton Zurigo. Nel 1977, due anni dopo l'elezione nel Consiglio degli Stati (rimarrà nella Camera dei cantoni fino al 1982), Egli  lascia la struttura segreta.

    Traueranzeige Alphons Egli

    L'annuncio mortuario apparso il 10.9.2016 sulla Neue Luzerner Zeitung


    Fedpol - Sigla multilingue dell'Ufficio federale di polizia (ted. Bundesamt für Polizei, franc. Office fédéral de la police), costituito nel 2000 parallelamente allo smembramento della vecchia Polizia federale (v.). La sigla era UFP in italiano (ted BAP, franc. OFP) fino a metà 2002, poi è stata adottata in tutte le lingue Fedpol.ch e successivamente si è passati Fedpol tout court. Fedpol esegue compiti di polizia giudiziaria (Polizia giudiziaria federale - PGF) e di polizia di sicurezza (Servizio federale di sicurezza - SFS), mansioni amministrative di polizia, come pure incarichi ausiliari e di coordinamento a favore delle autorità partner di Confederazione e Cantoni". Ogni anno Fedpol pubblica un rapporto sulla sicurezza interna della Svizzera, con indicazioni su opposti estremismi violenti, terrorismo, spionaggio, criminalità organizzata. Per più info: pagina webDirezione di Fedpol (Annuario della Confederazione)

    Sicurezza interna della Svizzera / lotta contro la criminalità ->> pagina web con rapporti e statistiche annesse):


    Gerber Rudolf (*13.4.1928) - Procuratore generale della Confederazione dal 1974 al 1989 (-> de.wikipedia; M. Rudolf Gerber succède à M. Hans Walder. in: Journal de Genève. 25.9.1973.), ossia negli anni turbolenti dei casi JeanmaireBachmann-Schilling, Kopp, schedature. È esonerato dall'incarico il 6.3.1989 e messo a riposo anticipatamente il 1.9.1989 per aver tardato ad aprire un'inchiesta sul caso Kopp e per non aver prestato la necessaria attenzione agli sviluppi della criminalità organizzata. Sostituto ad interim da Markus Peter, poi dal grigionese Willy Padrutt, nominato il 16.05.1990.

    GIS (? - 1993) - Gruppo informazioni e sicurezza (dello Stato maggiore generale), nome del servizio segreto militare svizzero fino al 1993 (ted. UNA = Untergruppe Nachrichtendienst und Abwehr; fr. GRS = Groupe reinseignements et sécurité). Negli anni Settanta-Ottanta è costituito principalmente da due comparti: 1) la Divisione Informazioni (Abteilung Nachrichtendienst), incaricata di raccogliere informazioni esclusivamente all'estero, a sua volta comprendente due sezioni principali, la S. Acquisizione (Beschaffung) e la S. Valutazione (Auswertung); 2) la Divisione Sicurezza (A. Abwehr), il cui capo dal 1969 è contemporaneamente anche capo della Polizia federale (Bupo, intelligence interna) e che comprende anche una Sezione tutela del segreto, che classifica i vari documenti. C'è pure una Sezione tecnica, per consentire il lavoro degli 007 del GIS. A queste strutture si aggiungono i due servizi supersegreti messi in cantiere o ristrutturati dal colonnello Albert Bachmann (v.): il Servizio speciale (Spezialdienst), cui fa capo l'organizzazione di resistenza in caso di occupazione chiamata in seguito P-26, e il neocostituito Servizio informazioni straordinario (Ausserordentlicher Nachrichtendienst, AOND) divenuto in seguito P-27. Il GIS finisce nell'occhio del ciclone con gli scandali Jeanmaire e Bachmann-Schilling  a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Dopo gli scandali delle schedature e dell'esercito segreto  a cavallo degli anni Ottanta e Novanta viene ristrutturato per rispondere alle raccomandazioni della CPI DMF (v.), con lo smantellamento della P-26 e della P-27 (v.) e lo scorporo della Divisione Sicurezza (Abwehr), ribattezzata nel settembre 1993 Servizio della sicurezza militare e integrata nel Gruppo Fronte (successivamente Gruppo delle operazioni). Il 1.1.1994 il GIS, rimasto con la sola Divisione Servizio Informazioni (Nachrichtendienst) cambia nome in Gruppo servizio informazioni (GSI, GR info, v. a questa sigla). Per saperne di più sulle strutture del GIS e sulle sue disfunzioni consulta il rapporto della CPI DMF del 17.11.1990: -> PDF Evénements auf DMF - Rapport de la CEPVorkomnisse im EMD - Bericht der parlamentarischen Untersuchungskommission, 277 pp (-> Visualizzazione rapida in tedesco).

  • I capi del GIS e dei servizi successivi, schede biografiche ufficiali -> CapiGIS.pdf  354 k Visualizza 



  • Organigramma del GIS 1985. Clicca per ingrandire.


    Gladio o Stay-behind (rapporti dei servizi segreti con) - L'organizzazione segreta svizzera di resistenza P-26 (v.) non fu mai in diretto rapporto con la rete di organizzazioni omologhe europee Stay-behind - Gladio, secondo il giudice istruttore neocastellano Pierre Cornu, incaricato di far luce su questo aspetto dopo i lavori della CPI DMF (v.). Dal suo rapporto d'inchiesta parzialmente pubblicato il 19 settembre 1991 (il resto è stato tenuto segreto -> en.wikipedia: The Cornu Report) emerge tuttavia che la P-26 era legata a filo doppio con i servizi segreti britannici, che nella rete europea a vocazione anticomunista erano invece direttamente coinvolti. E le sue attività erano meglio conosciute a Londra che a Berna (forse anche a Mosca, considerate le non poche "talpe" sovietiche dei vari MI6 e MI5, un aspetto che Cornu non ha però affrontato, ndr)"! Contatti speciali con gli inglesi erano stati allacciati nel 1967 dal "Servizio speciale", predecessore della P-26, all'insaputa dell'allora capo del DMF Nello Celio. Anche i successori di Celio furono tenuti all'oscuro, salvo Georges-André Chevallaz (1980-83), informato però solo di "brevi corsi di formazione" oltre Manica. Gli stessi capi DMF ignoravano praticamente tutto della P-26. I servizi inglesi conoscevano anche il nome del suo capo Efrem Cattelan (v.), come pure nomi in codice e facce della maggior parte dei quadri, e sapevano dove si trovavano le infrastrutture dell'organizzazione. Secondo Cornu, trasmettendo agli inglesi informazioni  riservate, i responsabili della P-26 hanno oggettivamente violato l'art. 86 del CP militare, che punisce il "tradimento". Nel suo commento del 4.12.1991, la CPI DMF rileva i limiti dell'indagine Cornu: nessun atto istruttorio vero e proprio ha potuto essere compiuto all'estero. Non è quindi possibile una conclusione definitiva sulla collaborazione tra P-26 e rete Gladio, asserita invece nel suo libro di memorie "Schweizer Geheimarmee" (1993) dall'ex agente del Servizio speciale Rudolf Moser (v.). Sull 'argomento v. anche Daniele Ganser,  PDF The British Secret Service in Neutral Switzerland.

    Gruppo di lavoro Bachmann (1980-1981) - Gruppo di lavoro della Commissione della gestione del Consiglio nazionale, costituito il 19.6.1980 per far luce sul caso sul caso Bachmann-Schilling  (presidente: J.-P. Delamuraz). Nel suo rapporto di 23 pagine del 19.1.1981 (pubblicato il 20.1) traccia un quadro preoccupante sulla babilonia esistente in seno al servizio segreto militare GIS, fatta di "piccoli regni personali". Giudica inoltre il col. Albert Bachmann (v.) inadeguato per gli incarichi che ricopriva ma "integro", lavandolo dal sospetto di essere un "doppio agente". ll rapporto, dal quale si può anche dedurre la mantenuta esistenza dei servizi speciali ultrasegreti di Bachmann che dieci anni dopo stupiranno tutti con i nuovi nomi di P-26 e P27, è approvato dal Consiglio nazionale il 3.3.1981. Il rapporto è consultabile online (ma non linkabile qui) tra i documenti dell'Archivio federale (Foglio federale): inserire "rapporto bachmann" nella mascherina di ricerca.

    Gruppo di lavoro Jeanmaire (1976-1977) -
    Gruppo di lavoro parlamentare (membri delle commissioni di gestione e militari delle due Camere) costituito il 7.12.1976, dopo l'arresto del brigadiere Jean-Louis Jeanmaire il 9 agosto e le risposte fornite alle Camere il 7 ottobre dal consigliere federale Kurt Furgler (-> caso Jeanmaire). Presidente: Alfons Müller-Marzohl (v.). Il gruppo pubblica il 21 ottobre 1977 il suo rapporto, che affronta anche problemi relativi all'organizzazione del servizio segreto militare GIS, ma senza affrontare i temi scottanti che emergeranno con il caso Bachmann-Schilling (peraltro proprio grazie a Müller-Marzohl). Il tema GIS è poi oggetto di successive indagini di commissioni parlamentari, di carattere tuttavia soltanto generale (rapporto del 29 maggio 1979). I rapporti sono consultabili online (ma non linkabili qui) tra i documenti dell'Archivio federale (Foglio federale). Docu.: Video TSR "L'affaire Jeanmaire,13.04.1989)

    GSI (o GR info, o Grinfo) (1994 - ?) - Gruppo servizio informazioni, ted. Untergruppe Nachrichtendienst. Ha sostituito il GIS  il 1° gennaio 1994 (o forse qualche mese prima: il cambio di nome è stato annunciato il 7.9.1993 dal DMF). L'ormai decaduta Ordinanza sui servizi d'informazione del DDPS (OSINF) prevedeva tre organismi: 1) un Servizio informazioni strategico (SIS) di intelligence all'estero, con obiettivi più ampi rispetto alla Divisione Servizio Informazioni del GIS, 2) un Servizio informazioni militare (SIM, intelligence "nei settori d'interesse dell'esercito" -> pagina web) e 3) un Servizio informazioni delle Forze aeree  (SIFA). Il Servizio informazioni strategico SIS (v.) è stato "smilitarizzato" nell'autunno 2000.

    Organigrammi del GSI (1995 e 1998):



    Hofacher, Peter (*1943) - Dal 1.1.1993 capo della nuova Divisione sicurezza militare (Abteilung Militärische Sicherheit, ex. Abt. Abwehr) del Gruppo informazioni e sicurezza, scorporata dal GIS nel settembre 1993 e integrata nel Gruppo Fronte, diventato poi (?) Gruppo operazioni con l'entrata in vigore di Esercito 95 il 1.1.1995. Hofacher va in pensione nel 2003 ed è sostituito nel 2004 dal brig. Urs Hürlimann. Prima di assumere l'incarico a Berna Hofacher, dottore in diritto, era stato istruttore di fanteria, per poi assumere a metà degli anni '80 la direzione della polizia comunale di Zurigo, entrando spesso in disaccordo con il municipale responsabile Robert Neukomm (PS).

    Hoffet, Peter - Colonnello SMG, capo della Divisione Servizio Informazioni ("intelligence") del GIS negli anni Bachmann (v.), di cui era diretto superiore. In seguito brigadiere.

    Huber, Peter (*1941, zurighese, dr. iur. nel 1973) - Capo della Polizia federale (Bupo) e della Divisione sicurezza del servizio segreto militare GIS dal 1982 al febbraio 1990, con il grado di colonnello. In precedenza, sostituto capo della Bupo dal 1976, dopo essere stato per dieci anni, dal 1966, procuratore distrettuale a Zurigo. Dopo lo scandalo delle schedature scoppiato nel  novembre 1989 (-> Schedature) è sospeso il 14 febbraio 1990, pur mantenendo lo stipendio, per aver informato in modo incompleto e inesatto il capo del Dipartimento militare federale DMF - oggi DDPS -  Kaspar Villiger circa l'esistenza di uno schedario politico anche al DMF. Contro di lui viene aperto un procedimento penale, successivamente sospeso per motivi non resi noti. Huber è riabilitato, il 6 agosto 1991, dalla Camera d'accusa del Tribunale federale, che gli accorda anche un risarcimento danni di 10'000 franchi, constatando una grave violazione dei suoi diritti personali (secondo una notizia della "Solothurner Zeitung" del 31.8.1991). Berna deve anche pagare 1000 franchi di costi giudiziari. Professionalmente, dopo molto cercare, Huber è riciclato all'Ufficio federale degli stranieri: nel giugno 1993 come sostituto direttore, il 1.6.1995 come direttore ad interim, il 1.7.1997 come direttore, fino al pensionamento a 60 anni a settembre 2001

    Hug, Hans - Medico basilese, primo capo della P-27 da metà 1980 all'aprile 1986. Il nome è rivelato dal mensile basilese "Dementi" del 2.2.1991. Informazione né confermata né smentita a Berna.

    IMINT -> Centro IMINT.

    Insor AG (1976 - 1988) - "Società per sistemi integrati di sicurezza", con sede a Zurigo, iscritta nel registro delle imprese il 12.2.1976 e sospettata da avversari del col. Albert Bachmann di essere una società di copertura di quest'ultimo (v. alla voce Nuber, Urs). Il Gruppo di lavoro Bachmann (v.) conferma che nel 1976 il colonnello voleva fondare una ditta di copertura e "cercò di assicurarsi i servizi" della Insor. Tuttavia dovette rinunciarvi perché questa "colmava una vera lacuna sul mercato nel settore della consulenza e non si addiceva ad un tal genere di operazioni". Inoltre, "i responsabili della ditta rifiutarono di collaborare" (Rapporto del 19.1.1981, p 20). Di parere diverso A. Müller-Marzohl (v.), ex presidente del Gruppo di lavoro Jeanmaire, citato nel libro "Contre-enquete" (1990, p. 381) . Secondo l'ex deputato la Insor "serviva da piattaforma girevole centrale per la ricerca di informazioni nell'organizzazione Bachmann" (l'ex organizzazione privata d'intelligence Hausamann - o "Büro Ha" - rilevata dal colonnello). Via Insor grandi imprese svizzere avrebbero inoltre finanziato il Servizio speciale (v.) di Bachmann (ibid. pp. 382-83). Presidente del Cda della Insor fino al 1979 era l'imprenditore e consigliere nazionale Ulrich Bremi, futuro "pezzo da novanta" del PLR svizzero (che omette questo incarico sul suo sito web!), vicepresidente il dr. Robert A. Sutz, salvo omonimie direttore generale dell'UBS (in pensione nel 1991) e amico personale di Bachmann (ibid. p.283). Radiata dal registro delle imprese nel 1988.

    ISAS - Sistema d'informazione sicurezza esterna (ted. Informationssystem Äussere Sicherheit (ISAS). Banca dati del servizio segreto SIC per l'intelligence all'estero, allestita "nel quadro di un esercizio pilota di durata limitata" in attesa di una decisione del Consiglio federale sul passaggio definitivo all'"esercizio regolare", secondo l' Art. 17 dell' Ordinanza sui sistemi d’informazione del Servizio delle attività informative della Confederazione del 4.12.2009. Il sistema ISAS "contiene dati concernenti l’estero rilevanti sotto il profilo della politica di sicurezza ed è gestito nel sistema SiLAN" (v.). Nell'ISAS sono state trasferite le informazioni disponibili in forma elettronica dell’ex Servizio informazioni strategico SIS (v.) concernenti le tematiche "terrorismo" e "non proliferazione" (-> Art. 18 Dati nel sistema ISAS). L'8 maggio 2012 vi erano registrate 47'139 persone, ha scritto la SonntagsZeitung del 24.1.2013 (che cita il SIC come fonte), rilevando che nell'ISAS sono anche stati copiati illegalmente dati dell'ISIS. Le Temps precisa il 25.1. che sono registrate anche 21'443 "entità" (organizzazioni ecc.). Secondo la SonntagsZeitung, nell'ISAS i dati possono essere conservati fino a 45 anni, contro i 20 dell'ISIS, e trasmessi anche a servizi stranieri. Le doppie registrazioni sono soltanto "un centinaio" o lo 0,2 per mille, precisa subito il SIC a "Le Temps" e al Tages-Anzeiger (25.4).

    ISIS - Sistema d'informazione sicurezza interna (ted. Informationssystem Innere Sicherheit): banca dati elettronica del servizio segreto SIC per l'intelligence all'interno della Svizzera. Ha sostituito il 1° giugno 1994 i famigerati schedari della Polizia federale (v.), travolta dallo "scandalo delle schedature" (-> Schedature) e divenuta Servizio di analisi e prevenzione SAP (v.). Il ministro di giustizia e polizia Arnold Koller promette a questa data "un severo sistema di controllo a vari stadi" per garantire la protezione degli interessi delle persone registrate. Controllo che non ha però funzionato, come dimostra il rapporto pubblicato il 30 giugno 2010 dalla Delegazione delle commissioni parlamentari della Gestione -> PDF Rapport DélCdG: Traitement des données dans le système d’information relatif à la protection de l’Etat (ISIS). A fine 2009 erano schedate circa 10'000 organizzazioni e oltre 200'000 persone, di cui 24'400 residenti in Svizzera e 10'000 cittadini svizzeri: 120'000 ritenute "rilevanti" (pericolose) per la sicurezza dello stato e 80'000 cosiddetti "terzi", persone non rilevanti ma che hanno avuto contatti di qualche genere con le rilevanti. Ma bastava cadere nel mirino del SAP per tre volte per diventare rilevanti!. Il 22.10.2010 è arrivata la risposta del Consiglio federale alla DelCdG. Il 28.12.2010 il ministro della difesa Ueli Maurer annuncia di aver incaricato l'ex consigliere agli Stati Hansruedi Stadler (PPD/UR) di valutare quali dati debbano essere soppressi. I controlli da parte del SIC sono dichiarati conclusi a fine 2012. Risultato: il numero totale di persone e di organizzazioni registrate è stato ridotto del 74,5% ed ammonta ora a circa 60'000, indica all'ats un portavoce il 28.12.2012. Tra le persone schedate, circa il 10% sono cittadini svizzeri (-> Swissinfo). Il 24.1.2013 la SonntagsZeitung indica che a fine 2012 le persone registrate erano 45'024 (fonte: SIC) e che il SIC ha copiato illegalmente un certo numero di dati ISIS nella banca dati ISAS, in cui possono essere tenuti fino a 45 anni invece di 20 e trasmessi anche a servizi stranieri. Le doppie registrazioni sono soltanto "un centinaio" o lo 0,2 per mille, precisa subito il SIC a "Le Temps" e al Tages-Anzeiger (25.4). ISIS era in origine sigla tedesca di "Informatisierte Staatsschutzinformationssystem" = Sistema d'informazione informatizzato per la sicurezza (protezione) dello Stato. All'inizio del 2005 la ISIS originale è stata sostituita da un nuovo sistema denominato ISIS-NT (Nuova Tecnologia). La nuova denominazione non figura però più nella Ordinanza sui sistemi d’informazione del Servizio delle attività informative della Confederazione del 4.12.2009, in un primo tempo risultava nell' Art. 25 Sistemi e banche dati.

    Knecht, Ferdinand Jakob (*1934 -> Local.ch) - Secondo e ultimo capo della P27 (v.), da fine 1985 o dal 1 maggio 1986 (la CPI DMF dà due diverse date!), con uno stipendio di 120'000 franchi per un lavoro part time all'80%, più rimborsi spese per i frequenti viaggi all'estero. Knecht, colonnello SMG, nome in codice James, è "smascherato" il 12 dicembre 1990 dalla "Weltwoche". Il 20.12 il settimanale fornisce una serie di dati biografici e caratteriali che fanno sorgere forti dubbi sull'adeguatezza del personaggio al compito. Muratore, poi tecnico edile (ma si definisce ingegnere), lavora per 17 anni per un'impresa di genio civile sangallese, la Cellere AG, che lo licenzia nel 1977 per una non meglio precisata violazione dell'obbligo di diligenza, dopo di che diventa  gestore di un paio di caffè a Zurigo. Nel frattempo ha fondato un'agenzia di consulenza intermediazione di personale, la Abiag, poi Abeag Personnel SA, si è cimentato come mercante d'arte e si è costituito una piccola fortuna di origine poco chiara, acquistando anche proprietà immobiliari. La "WW" si chiede quale relazioni internazionali potesse mai avere un personaggio come Knecht, cui attribuisce anche "conoscenze linguistiche rudimentali". "So che il GIS con i miei scritti (rapporti ndr) non è stato in grado di fare granché", confessa egli stesso al settimanale.

    Lauber, Michael (*1965) - Procuratore generale della Confederazione dal 1.1.2012, al posto del non riconfermato Erwin Beyeler (v.). Eletto fino al 2015 dall'Assemblea federale il 28.9.2011 con 203 voti su 206 schede valide, rieletto il 17.6.2015
    per quattro anni con 195 voti su 216 schede valide. Dati biografici: Originario di Winterthur e Lucerna, laurea in diritto nel 1992 a Berna, dove è poi giudice istruttore fino al 1993, quando entra nella polizia cantonale e dirige per due anni la sezione indagini speciali. Nel giugno 1995 è nominato capo del nuovo Ufficio Centrale di lotta contro il crimine organizzato presso l'Ufficio federale di polizia, incarico che mantiene fino al 2000. Esercita quindi la professione di avvocato a Zurigo per poi dirigere l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro del Liechtenstein dal 2001 al 2004. Nei sei anni successivi è direttore amministrativo (Geschäftsführer) dell'associazione dei banchieri del Principato. Dall'inizio del 2010 presiede l'autorità di sorveglianza dei mercati finanziari del Lichtenstein (FMA). (-> comunicato admin.ch 1995). Si è dichiarato apertamente omosessuale (-> Sonntagonline.ch). (-> de.wikipedia).

    Legge sulle attività informative (LAIn) (ted.: Nachrichtendienstgesetz NDG; fr.: loi sur le renseignement LRens) - Nuova base legale per le attività del servizio segreto SIC, approvata dalle Camere federali il 25 settembre 2015: CN 145-41 (8); CSt 35-5 (3). Combattuta da sinistra con un referendum (-> ats-swissinfo). L'entrata in vigore è prevista per il 2017 al più presto -> PANORAMICA (sito DDPS). Il SIC dovrebbe avere la facoltà sorvegliare la posta, le comunicazioni telefoniche, i computer e le conversazioni private qualora vi siano sospetti di attività terroristiche, spionaggio, commercio illegale di armi chimiche o nucleari, attacchi a infrastrutture sensibili oppure agli interessi nazionali, ma non in relazione all'estremismo violento. Queste attività di sorveglianza devono essere approvate dal Tribunale amministrativo federale (TAF) e dal responsabile del DDPS). La LSI rinuncia a istituire una banca dati centralizzata e prevede l'archiviazione "in una rete di sistemi d'informazione differenti e separati". Il progetto "migliora" il disegno di legge che era stato fortemente criticato dal parlamento nel 2008.

    PDF] Legge sulle attività informative - CH



                                                        Schema da Sonntagszeitung 10.3.2013

    Lobsiger
    , Adrian (*1960?) - Direttore supplente di Fedpol, in cui lavora dal luglio 1995. Carica precedente: vicedirettore e capo dello stato maggiore. Nominato il 16.5.2012 dal Consiglio federale con effetto immediato. -> comunicato.

    Lüthi, Fritz-Bendicht (*1937?). Figura semitragica di cacciatore di "talpe" e altri animali nocivi in seno al GIS negli anni '70. Maggiore, capo della sezione "Acquisizione" (Beschaffung) nell'"intelligence" estero del GIS dal 1971, nel maggio 1975 riceve info all'estero indicanti, a suo dire, che un alto graduato svizzero con moglie straniera è una spia dell'Est. I sospetti ufficiali si dirigono su Jean-Louis Jeanmaire (che ha moglie svizzera nata in Russia) ma lui si convince che il traditore si annida ai vertici dello stesso GIS. Primo indiziato è addirittura il capo del GIS Carl Weidenmann (v.), con moglie turca e ottimi rapporti con i vertici dei servizi romeni. Lo zelo controcorrente e il non rispetto delle vie gerarchiche di L. gli costano nel 1976 una retrocessione professionale interna ma L. continua imperterrito la sua caccia, non esitando a frugare nottetempo (inizio 1977) negli uffici del suo superiore diretto Urs Ramser e di Weidenmann alla ricerca di carte compromettenti. Redige un rapporto su tutti i "panni sporchi" nel GIS tra il 1967 e il 1977, ma il capo dell'"intelligence" Peter Hoffet lo blocca. Dopo la condanna di Jeanmaire (17.6.1977) si rivolge infine ad Alfons Müller-Marzohl (v.), presidente del gruppo di lavoro parlamentare sul caso Jeanmaire, dicendogli che "la spia non è il brigadiere" e consegnandogli 7 classificatori di documenti "scottanti". Il deputato gli crede ma tutto viene infine messo a tacere e più tardi (1980) il gruppo di lavoro sul caso Bachmann (presidente: Jean-Pascal Delamuraz) non lo ascolta neppure. L. finisce sotto inchiesta amministrativa e penale ed è congedato. Il 21.9.1981 è condannato da un tribunale militare a 10 giorni di carcere con la condizionale per violazione di segreti militari e il 1.7.1983 è mandato in pensione forzata, con una modesta rendita di invalidità per motivi psichiatrici. Torna alla ribalta nel 1989/90, facendo da "gola profonda" ad alcuni giornalisti e lasciando intravvedere possibili "grandi rivelazioni". Ma appare psichicamente labile e la "chiave Lüthi" - come la chiamano Pascal Auchlin e Frank Garbely nel libro "Contre-enquete" (1990) - si rivela inconsistente. Interrogato CP DMF (v. rapporto del 5.3.1991), l'ex 007 attenua o ritratta molte affermazioni "scottanti" a lui attribuite e ammette di "non disporre in realtà di alcun elemento in grado di provare i sospetti a carico del divisionario Weidenmann o di altre persone". Rettifica pure l'affermazione secondo cui il GIS sarebbe stato finanziato anche da fondi iraniani ai tempi dello scià.

    MELANI - Centrale d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione,  sottoposta al Servizio delle attività informative della Confederazione SIC (v.) nel DDPS. Capo nel 2010 Marc Paul Henauer, sostituto Stephan Glaus. Operativa dal primo ottobre 2004, la centrale ha per obiettivo di garantire la sicurezza dei sistemi d'informazione e comunicazione critici per il Paese (telecomunicazioni, approvvigionamento energetico e idrico, sistema bancario e assicurativo).  In essa collaborano servizi della Confederazione attivi nel campo della sicurezza dei sistemi informatici e di Internet e in quello della protezione di infrastrutture critiche svizzere (GovCERT.ch, SIC, OSIC). MELANI pubblica sul web i suoi rapporti semestrali «Sicurezza dell'informazione: situazione in Svizzera e a livello internazionale», redatti in collaborazione con il Servizio nazionale di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet (SCOCI). La sigla unica nelle varie lingue MELANI sta per "Melde- und Analysestelle Informationssicherung", la denominazione tedesca. Pagina web: Melani.admin.ch.

    Ministero pubblico della Confederazione (MPC) - Procura federale (tedesco: Bundesanwaltschaft), dipendente amministrativamente dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sino a fine 2010. Dal 1° gennaio 2011 è autorità autonoma, sganciata dal DFGP e dall'Amministrazione federale: procuratore generale e sostituti sono ora eletti dal parlamento, che elegge pure un'autorità di vigilanza più info alla pagina GIUDIZIARI). Dall'MPC dipendeva la Polizia federale (v.) ai tempi dello scandalo delle schedature (-> Schedature). Info: de.wikipedia, sito web, Organizzazione, Mansioni, FAQ , Il procuratore generale della Confederazione, Sedi, Rapporti annuali - Rapporto di gestione 2012 (PDF).

    Moser, Rudolf (Ruedi) (*26.8.1942) Maggiore. A suo dire capo dello stato maggiore dell'organizzazione supersegreta di resistenza contollata dal Servizio speciale (v.) del GIS dal 1974 al 1981. La sua omosessualità e verosimilmente il suo ego da primadonna gli creano qualche problema con i colleghi. Esce di scena poco dopo la partenza forzata del suo capo e mentore Albert Bachmann (sospeso a fine 1979, licenziato a fine 1980 dopo lo scandalo Bachmann-Schilling) ma torna alla ribalta all'inizio degli anni '90. Fornisce dapprima a giornalisti informazioni sull'"esercito segreto (di 2000 uomini, dice allo "Schweizer Illustrierte", 26.2.1990) che anticipano le rivelazioni della CPI DMF del novembre 1990 sulla P-26 (v.). Il 7.12.1990 l'ex capo della P-26 Efrem Cattelan smentisce le informazioni di stampa secondo cui M. sarebbe stato capo dello stato maggiore dell'organizzazione e aggiunge che è stato licenziato nel 1981, dopo una breve appartenenza alla neocostituita (fine 1979) P-26, perché considerato poco idoneo. M. non ha quindi mai rivestito all'interno della P-26 una carica di responsabilità e "non possiede alcuna conoscenza" sul suo assetto. A fine 1993 escono le memorie di M., "Schweizer Geheimarmee", un libro autocelebrativo e rancoroso, ma con informazioni di dettaglio interessanti (seppur da prendere con le pinze considerato il personaggio), sulla riorganizzazione del Servizio speciale predecessore della P-26, con la creazione di una nuova rete di resistenza (all'insaputa di quella vecchia!) comprendente 2000 persone in tutta la Svizzera, sulla sua dipendenza operativa dalla NATO e in particolare dai servizi segreti britannici (che avrebbero soprannominato Moser "il Karajan del servizio segreto svizzero"!) e sulla partecipazione alle esercitazioni della rete europea Gladio-Stay Behind (v. a questa voce).

    MROS - Sigla trilingue dell'"Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro" in seno all’Ufficio federale di polizia. È l’ufficio centrale nazionale che, in virtù della legge sul riciclaggio di denaro, riceve, analizza ed eventualmente trasmette alle autorità di perseguimento penale le comunicazioni di sospetto degli intermediari finanziari concernenti il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo, i valori patrimoniali di illecita provenienza e le organizzazioni criminali. MROS è la sigla tedesca di Meldestelle für Geldwäscherei. -> Pagina web.

    Müller-Marzohl, Alfons (1923-1997) - Consigliere nazionale (PPD/LU), presidente del gruppo di lavoro parlamentare sul caso Jeanmaire, che pubblica il suo rapporto il 21 ottobre 1977. È il solo a dar credito alle rivelazioni del maggiore Fritz Lüthi (v.) ma viene a sua volta bloccato dalle alte sfere del DMF e della Procura federale ed è a sua volta oggetto di esecrazioni e minacce. Il deputato lucernese chiede invano nel 1980, dopo lo scandalo Bachmann-Schilling, l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta, ma riesce comunque ad ottenere un supplemento d'indagine, affidato a un "gruppo di lavoro" della commissione di gestione. Dopo l'uscita di Jean-Louis Jeanmaire dal carcere nell'agosto 1988, si batte per una sua riabilitazione e assume la vicepresidenza del "comitato d'azione" per la revisione del caso. -> Bio nel Dizionario storico della Svizzera.

    NDB - Nachrichtendienst des Bundes. Sigla e nomi tedeschi del SIC, Servizio delle attività informative della Confederazione, attivo dal 1° gennaio 2010. -> de.wikipedia. Vedi alla voce SIC.

    Nuber, Urs - Capitano al servizio dell'intelligence del GIS nella seconda metà degli anni Settanta, uno dei protagonisti degli intrighi interni emersi dopo lo scandalo Bachmann-Schilling, occasionale alleato di Fritz-B. Lüthi (v.). Nel 1977, con il pari grado Marco Betschart fruga nella spazzatura della Insor SA (v.) e della sua filiale Brandenberger und Ruosch, che sospetta essere  "imprese di copertura" per attività e finanziamenti segreti di Albert Bachmann, alla ricerca di documenti compromettenti per quest'ultimo (N. aveva gia esternato sospetti per il suo passato comunista). Non trovano niente contro il colonnello, ma mettono le mani su documenti "scottanti" riguardanti diversi dispositivi di sicurezza, tra cui quello del grande stabile amministrativo del DMF a Berna, e tentano di ottenere un "riscatto". L'11.9.1981 il "Blick" rivela che sono stati brevemente arrestati la settimana prima. N., che ha lasciato il DMF nell'estate 1981, è successivamente condannato a sette mesi di carcere con la condizionale per tentato ricatto, pena che si aggiunge una condanna a 5 giorni di arresti per violazione di segreti militari. N. mette in piedi in seguito un'agenzia di investigazioni e consulenze nel ramo sicurezza, la Infona AG di Zugo, iscritta nel registro delle imprese nel 1987 e cancellata nel 2004.

    Ochsner, Richard (10.12.1922-?, zurighese) - Capo del servizio segreto militare
    GIS dal 1° luglio 1977 al 30 marzo 1981. Sostituisce Carl Weidenmann dopo lo scandalo Jeanmaire. È lui ad affidare nel 1979 a Efrem Cattelan (v.) il compito di sviluppare una nuova organizzazione di resistenza, la futura P-26. A fine anno inciampa a sua volta nello scandalo Bachmann-Schilling. Il Gruppo di lavoro parlamentare che indaga sul caso gli rimprovera di non essere stato al corrente dell'agire del suo subordinato Albert Bachmann (v.). Pensionato il 30 marzo 1981, a 59 anni, sostituito da Mario Petitpierre.

    Onyx (= Onice), ONYX - Sistema svizzero di spionaggio satellitare delle telecomunicazioni
    , pienamente operativo dal 2007 dopo una fase di sviluppo durata nove anni (-> comunicato 6.9.2007). Secondo il Dipartimento federale della difesa (DDPS) Onyx è tecnicamente autonomo e indipendente dal sistema internazionale Echelon e sarebbe utilizzato solo per intercettazioni fuori dai confini nazionali: principale utilizzatore era fino al 2009 il Servizio informazioni strategico SIS, integrato nel nuovo servizio d'intelligence SIC dal 1° gennaio 2010. Onyx scandaglia lo spazio dai tre siti di Zimmerwald (BE), centro di valutazione, Heimenschwand (BE) e Leuk (VS) grazie ad antenne paraboliche con diametro compreso tra i quattro e i 18 metri e funzionananti 365 giorni all'anno 24 ore su 24. Il "sistema di esplorazione radio" era stato autorizzato in una seduta governativa segreta nel 1997 e l'opinione pubblica ne era venuta a conoscenza in maniera quasi casuale solo due anni dopo. Onyx consente di ascoltare e vagliare tutto il traffico dati che circola tramite telefono, fax, telex, e-mail e attraverso i sistemi informatici. Base legale per l'esplorazione radio è l'Ordinanza concernente la guerra elettronica (OGEL), in vigore dal 1. novembre 2003. L'alta vigilanza parlamentare spetta alla Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere federali.  Rapporti della Delegazione: 1) Système d'interception des communications par satellite du Département fédéral de la défense, de la protectoin de la population et des sports (projet "Onyx"), 10 novembre 2003 (PDF); 2) Légalité et efficacité du système d’exploration radio «Onyx»,  9 novembre 2007 (PDF), risposta del Consiglio federale 17.03.2008. Più info: it.wikipedia, de.wikipedia, fr.wikipedia. V. anche alla voce Achat.

    P-26, P26 (1979-1990) - "Organizzazione di resistenza" paramilitare, attivabile in caso di occupazione comunista della Svizzera. Equivalente elvetico, tra fine 1979 e il 1990, delle varie Stay Behind, tra cui l'italiana Gladio, costituite nei paesi della NATO ai tempi della guerra fredda. Supersegreta, la P26 sostituisce l'organizzazione creata già negli anni '50 e poi passata nel 1966 alle dipendenze del "Servizio speciale" (v.) del GIS, il quale dal 1976 è diretto e riorganizzato dal controverso colonnello Albert Bachmann, poi travolto nel novembre 1979 dallo scandalo Bachmann-Schilling. P-26 sta per "Projekt 26". La P-26 si stacca nel 1983 completamente dal GIS: il suo capo, assunto con un contratto di diritto privato, viene subordinato direttamente al capo dello SMG. L'esistenza della P-26 viene alla luce dopo lo scandalo delle schedature (-> Schedature) ed è rivelata, in un rapporto che fa un gran chiasso, da una commissione parlamentare d'inchiesta, la CPI DMF (v.), nel novembre 1990 (v. doc. qui sotto). La CPI ne critica anche il previsto intervento in caso di sommovimenti politici interni, visti dai vertici militari come prodromo di una occupazione nemica. La P-26 è denominata "esercito segreto" o "esercito ombra" dalla stampa, ma con parecchia esagerazione: si tratta infatti solo di 400 quadri, tutti reclutati dopo i 45 anni, 150 dei quali rilevati dal vecchio Servizio speciale. Dopo la sua scoperta, è ufficialmente sciolta (-> Esercito segreto). Capo della P26 è il colonnello SMG Efrem Cattelan (v.), alias Rico, che ha sostituito Bachmann già a partire dal 1.10.1979, poco prima dunque del caso Schilling. Un colonnello istruttore locarnese in pensione, Enrico Bächtold (1917 o 18 - 20.10.2004), si occupava dell'istruzione dei membri della P-26. Più info: de.wikipedia, en.wikipedia, fr.wikipedia; v. inoltre  l'articolo dello storico Daniele Ganser: PDF The British Secret Service in Neutral Switzerland. Rapporto della CPI DMF del 17 novembre 1990 (pubblicato il 23 novembre): -> PDF Evénements auf DMF - Rapport de la CEPVorkomnisse im EMD - Bericht der PUK, 277 pp -> Visualizzazione rapida in tedesco). Documentazione video TSR: La P-26 28.11.1990, La P-26 et les Anglais, 19.09.1991. Video DRS 16.12.2009: Mitglieder von P-26 brechen ihr Schweigen. V. anche intervista E. Cattelan al "Tages Anzeiger" 29.09.2009. Sulla storia dell'organizzazione di resistenza dal 1940 al 1990 è in corso di attuazione dal 2005, da parte di suoi fautori, un progetto di ricerca chiamato REWI (= Résistence/Widerstand), diretto dallo storico (e ufficiale) Felix Nöthiger (che preparerebbe anche una biografia del col. A. Bachmann). Il termine di 30 anni di tutela del segreto dei documenti al riguardo scadrà nel 2020 e la pubblicazione è prevista per il 2027 soltanto! Un bunker della P26 è ora visitabile presso Spiez (BE) -> Afosk.ch.

    P-27, P27 ( 1980-1990) - Servizio di informazioni ultrasegreto per missioni "a maggiore rischio" all'estero, parallelo al servizio di intelligence militare ufficiale del GIS, tra il 1980 e il 1990.  È l'erede del "Servizio d'informazioni straordinario" (chiamato "particolare" in un rapporto parlamentare del 1981) costituito negli anni '70 dal colonnello Albert Bachmann, poi travolto da uno scandalo scoppiato nel novembre 1979 (-> Bachmann-Schilling). La P-27 è tuttavia staccata completamente dalle strutture statali e sembra più che altro centrarsi nella sola persona dei suoi due successivi capi, che ottengono le informazioni destinate al GIS senza agenti veri e propri all'estero, grazie alle loro "ampie relazioni internazionali" e spulciando, con l'ausilio di un "personale ridotto", le notizie di radio e agenzie stampa estere! Incredibilmente, il capo della P-27 non ha un sostituto: dovesse venire a mancare l'organizzazione sarebbe in pratica completamente decapitata. L'esistenza della P27, costituita a partire dal 1980 e perfezionata nel 1982 con una "concezione di base" firmata dal nuovo capo del GIS Mario Petitpierre, viene alla luce dopo lo scandalo delle schedature (-> Schedature) ed è rivelata dalla CPI DMF (v.) nel novembre 1990. P27 sta per Projekt 27. Il nome del suo ultimo capo, Ferdinand Jakob Knecht (v.) è svelato il 12 dicembre 1990 dalla "Weltwoche", una rivelazione che induce lo stesso giorno il ministro della difesa Kaspar Villiger ad annunciare lo scioglimento dell'organizzazione.  Secondo il settimanale Knecht avrebbe diretto l'organizzazione segreta dal maggio 1986, sotto la copertura di una ditta domiciliata a Olten, la Hidascope AG, specializzata nella consulenza e nell'informazioni su apparecchiature mediche. Questa era stata fondata nel 1980 dall'avvocato zurighese e presidente della Società svizzera per la protezione dell'ambiente (SSPA) Bernhard Wehrli (*1932, lui pure colonnello SMG, già collega di servizio e legale personale di A. Bachmann, che lo avrebbe proposto come suo successore). Predecessore di Ferdinand Knecht nella P27 e nella Hidascope da metà 1980 sarebbe stato tale Hans Hug, medico basilese, secondo il mensile basilese "Dementi" del 2.2.1991. Informazione né confermata né smentita a Berna.  V. anche P26. Rapporto della CPI DMF del 17 novembre 1990 (pubblicato il 23 novembre): -> PDF Evénements auf DMF - Rapport de la CEPVorkomnisse im EMD - Bericht der PUK, 277 pp -> Visualizzazione rapida in tedesco).

    Padrutt, Willy (*1928, GR) - Procuratore generale della Confederazione dal 1.8.1990 a fine 1993. (-> de.wikipedia). Membro del PPD, è nominato il 16.5.1990 dal Consiglio federale per succedere a Rudolf Gerber, esonerato dalle sue funzioni il 6.3.1989 e messo a riposo anticipatamente il 1.9.1989 in seguito allo scandalo Kopp.

    Pentagono - Così è chiamato scherzosamente (ted. Pentagon), richiamandosi alla sede del Dipartimento della difesa USA, il grande edificio amministrativo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) a Berna, alla Papiermühlestrasse 20, che ha però la forma di una croce irregolare. Qui ha sede anche il Servizio delle attività informative della Confederazione SIC, ossia il servizio segreto svizzero riformato passato interamente alle dipendenze del DDPS dal 1° gennaio 2010.



    Perler, Michael (* 29.9.1967 a Friburgo) - Capo della Polizia giudiziaria federale PFG (e co-vicedirettorre dell'Ufficio federale di polizia Fedpol) dal 1.7.2009 (-> comunicato) a fine settembre 2011, quando viene sospeso e deve lasciare l'incarico al suo vice René Wohlhauser
    : il Tribunale amministrativo federale, interpellato da un ricorso di P., conferma infatti che rappresenta un rischio per la sicurezza. Gli si rimprovera di aver portato imprudentemente con sé nel giugno 2010 la sua compagna d'origine russa, la 38enne (sett. 2011) Elena T. che conosceva da soli 5 mesi, a un convegno di lavoro a San Pietroburgo sulla lotta alla mafia, dopo aver fatto eseguire da suoi subordinati un controllo - risultato negativo - sul potenziale di rischio da lei rappresentato (-> Sentenza TAF A-8451/2010 del 20.9.2011 > PDF  pdf; Ats/20 Minuten, 28.9.2011). Il 4.10.2011 il DFGP annuncia che Perler è stato posto in congedo pagato fino a che il TF si pronuncerà sul suo ricorso. Il 10.5.2012 il TF pubblica la sua sentenza, in cui raccomanda al governo la rimozione di Perler. Diplomato in criminologia a Losanna, dal 1996 al 2000 Perler ha diretto la polizia giudiziaria della città di Berna, dal 2000 al 2006 quella del canton Friburgo. Nel luglio 2006 è entrato nella PGF, dove dal luglio del 2007 ha svolto la funzione di capo supplente. Nell'esercito ha il grado di colonnello, incorporato nello Stato maggiore di condotta dell'esercito.

    http://www.ticinolive.ch/wp-content/uploads/2011/09/perler-michael.jpg



    Petitpierre, Mario (*18.4.1926), neocastellano, scuole a Milano e Lugano) - Capo del servizio segreto militare GIS dal 1° aprile 1981 al 31 dicembre 1988 (pensione), dopo averne diretto la Divisione informazione (intelligence) dal 1° gennaio 1980. Eredita da Richard Ochsner il GIS appena uscito dagli scandali Jeanmaire e Bachmann-Schilling. Il 1.2.1982 firma la "concezione di base" del Progetto 27 (v. P-27), che sostituisce le disposizioni provvisorie del 6.8.1979 di Ochsner. Sostituito da Hans Schlup (v.).

    Pitteloud, Jacques (*1962 a Zumikon ZH, vallesano d'origine) - Coordinatore dei servizi d'informazione della Confederazione dal 1° giugno 2000 al 1° ottobre 2005, nominato dal Consiglio federale. L'incarico è abolito nell'ambito della ristrutturazione dell'"intelligence" presentata dal governo il 22 giugno 2005 . Nel maggio 2006 Pitteloud, tenente colonnello SMG, "ex collaboratore del GSI" (così è definito nel rapporto parlamentare
    del 24.11.1999 sul caso Bellasi), è nominato ambasciatore e assume la direzione del Centro di politica di sicurezza internazionale (CPSI) del DFAE, che collabora con il Servizio informazioni strategico SIS (-> articolo Swissinfo). Successivamente diventa capo della Segreteria politica del DFAE. La ministra Micheline Calmy-Rey lo utilizza per missioni speciali. Nell'estate 2008 è inviato segretamente alcune settimane in Libia per contribuire a una soluzione della vicenda degli ostaggi svizzeri, forse anche per valutare eventuali piani di fuga (effettivi alcuni mesi dopo e rivelati dalla stampa il 18.6.2010). Sposato con una ruandese, dal 1° luglio 2010 Pitteloud è ambasciatore in Kenya e Burundi con sede a Nairobi, incarico che mantiene per 5 anni. Sulla figura di Pitteloud v. l'articolo Calmy-Reys Mann für die heiklen Fälle, "Tages Anzeiger" e "Der Bund", 7.7.2010. Nel dicembre 2014 il Consiglio federale lo ha nominato capo della Direzione delle risorse del DFAE, carica che ha assunto nel luglio  2015. Nel maggio 2015 è stato denunciato per tentata coazione da due kenyoti accusati di riciclaggio in Svizzera nell'ambito della vicenda di corruzione in Kenya Anglo Leasing: il diplomatico avrebbe loro offerto un abbandono delle indagini nella Confederazione in cambio del versamento di 50 milioni di franchi. Il 29.9.2016 DFGP ha autorizzato l'MPC a indagare sulla vicenda (-> Ats in Tio.ch). V. anche info bio Linkedin, con date in parte diverse da quanto sopra indicato.

    Jacques Pitteloud nel marzo del 2000, quando fu nominato coordinatore dei servizi segreti


    Polizia federale - Fino al 2000 dipendente dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC, Procura federale), la Polizia federale (in tedesco Bundespolizei, Bupo) era l'FBI elvetica, con compiti di servizio segreto interno (polizia politica, controspionaggio, antiterrorismo). Messa a dura prova dallo "scandalo delle schedature" (-> Schedature) scoppiato nel novembre 1989 (scoperta di 900'000 schede di persone e organizzazioni, quasi esclusivamente di sinistra) è stata integrata il 1° gennaio 2001 nel ristrutturato Ufficio federale di polizia (-> v. Fedpol), dopo essere stata scissa in due servizi: il Servizio di analisi e prevenzione (SAP, "intelligence" interna) e la Polizia giudiziaria federale (PGF -> pagina web), in tedesco Bundeskriminalpolizei (BKP), incaricata di inchieste a livello nazionale e di coordinare le inchieste intercantonali e internazionali). Ultimo capo della Bupo (15.2.1990-2000): Urs von Daeniken (v.), succeduto a Peter Huber (v.), travolto il 14 febbraio 1990 dallo scandalo delle schedature. Tra il 1969 e il 1990 il capo della polizia federale era anche contemporaneamente capo della Divisione sicurezza del servizio segreto militare GIS.

    Ramser, Urs - Tenente colonnello, capo del Servizio informazioni dall'estero (Auslandnachrichtendienst) negli anni Bachmann, superiore diretto di Fritz-Bendicht Lüthi (v.). Come il capo del GIS Carl Weidenmann (v.) e anche Albert Bachmann (v.), R., che ha una moglie tedesca,  è  oggetto di sospetti per le presunte fughe di informazioni verso l'Est comunista, per via dei suoi rapporti giudicati da qualche suo subordinato un po' troppo stretti con i servizi segreti tedesco-orientali. Un'inchiesta amministrativa non fornisce però riscontri di contatti illegali (rapporto del col. Paul Oswald del 7.8.1978, segreto): v. "Beoachter", 22.6.1990.

    Regli, Peter (*Airolo, 20.7.1944) - Divisionario, Capo del Gruppo informazioni e sicurezza (GIS) dal 1990 al 1993 (ad interim nel 1990, dopo il ritiro forzato di Hans Schlup in maggio in pieno scandalo delle schedature) e poi del successivo Gruppo servizio informazioni (GSI) dal 1994 al 1999. È sospeso ("posto in congedo") dal ministro della difesa Adolf Ogi il 22 agosto 1999, in seguito allo scandalo causato dall'ex contabile del GSI Dino Bellasi ( -> Bellasi) e mandato in pensione anticipata a fine 2000, a 56 anni, con l'80% del salario fino a 65 anni, pur essendo stato completamente riabilitato dallo stesso Ogi il 2 dicembre 1999 per il caso Bellasi. Nel corso del 1999 Regli viene chiamato in causa anche dalle dichiarazioni del "dottor Morte" Wouter Basson, ex responsabile del programma d'armamento chimico-biologico sudafricano "Coast", che sostiene di aver beneficiato dell'appoggio del capo del GIS/GSI. Successivamente accusato anche di aver soppresso documenti scottanti al riguardo, Regli sarà scagionato e riabilitato nel 2006/2007, per lo meno penalmente se non politicamente ( -> Sudafrica). Peter Regli, originario di Göschenen (UR) ma nato e cresciuto ad Airolo, è ingegnere aeronautico di formazione (laureato al Politecnico di Zurigo nel 1969) ed è stato anche pilota militare (dal 1965). Prima di diventare capo del GIS era stato, dal 1981, responsabile del servizio di intelligence delle truppe di aviazione e DCA.

    L'ex-capo del servizio d'informazione militare Peter Regli


    RIPOL - "Sistema di ricerca informatizzato di polizia" della Confederazione, comprendente le banche dati sulle inchieste riguardanti persone, veicoli e cose, come pure sui casi penali irrisolti. RIPOL fa capo anche alle banche dati di Interpol. I dati servono all'Ufficio federale di polizia (fedpol) per l'elaborazione del Repertorio svizzero dei segnalamenti (ted.Schweizerischer Personenfahndungsregister, franc. Répertoire suisse des signalements de personnes) e del Foglio di ricerca RIPOL (ted. "RIPOL-Fahndungsblattes" , franc. "Bulletin des avis de recherches RIPOL".  Base legale: Ordinanza sul sistema di ricerca informatizzato di polizia. Sezioni e responsabili nell'Annuario federale. RIPOL è sigla francese di "Recherches informatisées de police".

    Roschacher, Valentin (*23.3.1960, originario di Herisau AR) - Procuratore generale della Confederazione dal 1.3.2000 al 5.7.2006, successore di Carla Del Ponte (-> comunicato). In precedenza: dottore in diritto nel 1991 all'università di Zurigo, brevetto di avvocato nel 1993; da ottobre 1995 responsabile nell'Ufficio federale di polizia (UFP) dell'ufficio centrale per la lotta contro il traffico di stupefacenti (comunicato admin.ch 1995); dal 1996 sostituto del capo Divisione Uffici centrali di polizia criminale. Da procuratore generale della Confederazione si dimette il 5 luglio 2006 a seguito delle critiche espresse nei suoi confronti (-> v. caso Blocher-Roschacher + Holenweger). Fino alla fine del 2006 Roschacher limita la sua attività alla "gestione degli affari strategici". Vicino al PPD. Dopo il ritiro si dà alla pittura, suo vecchio hobby. (-> de.wikipedia). Sostituito da Erwin Beyeler.


    SAP (2001-2009) - v.  Servizio di analisi e prevenzione.

    Scandali -
    Nel loro piccolo, anche i servizi segreti elvetici ne hanno fatte di tutti i colori. Quello civile (Polizia federale) è stato travolto e ridicolizzato dallo scandalo delle schedature (-> Schedature) scoppiato nel novembre 1989. Quello militare (Gruppo informazioni e sicurezza, GIS) è stato dapprima scosso dal caso Jeanmaire (v.) scoppiato nel 1976, poi messo a soqquadro dallo scandalo Bachmann-Schilling (v.) esploso nel 1979. Nel 1990, lo scandalo delle schedature si è esteso anche al GIS, ma non si è fermato alla registrazione di militari giudicati troppo di sinistra, con la scoperta delle organizzazioni segrete P26 e P27 e di altri altarini. Alla fine degli anni '90 sono poi esplosi quasi contemporaneamente il caso Bellasi (v.) e il caso Sudafrica (v.), con gravi ripercussioni per i vertici del servizio, che è stato ulteriormente ristrutturato. Qui sotto i link sui singoli scandali alla pagina SCANDALI:

    Scandalo Bachmann-Schilling (1979-1981) -> Bachmann-Schilling.

    Scandalo Bellasi (1999-2004) -> Bellasi.

    Scandalo Esercito segreto P26 (1990) -> Esercito segreto .

    Scandalo Jeanmaire (1976-1977) -> Jeanmaire.

    Scandalo delle schedature (1989-1998) -> Schedature alla pagina SCANDALI. Vedi anche su un altro mio sito la pagina SCHEDATURE IN TICINO più i resoconti dei RAPPORTI KREIS E BACHER SULLE SCHEDATURE. Per approfondire: pagina Archivio federale; PDF Bibliografia. Schede e dossier raccolti dal Comitato contro lo Stato ficcanaso sono depositati a Zurigo nel Sozialarchiv (Archiv Schnüffelstaat Schweiz). Per il nuovo mini scandalo delle schedature scoppiato a fine giugno 2010 v. alla voce ISIS.

    Scandalo del furto di dati informatici (2012) - (in costruzione) - Primo scandalo (anche se nessuno lo ha chiamato così) del nuovo servizio segreto SIC, emerso a fine settembre 2012 quando il DDPS (-> com. 26.9.2012) e la Procura federale (27.9) sono costretti a rivelare, anticipando un articolo della "Sonntagszeitung (30.9)", che un informatico scontento del SIC con "problemi psichici" si è portato a casa incontrollato nello zaino diversi dischi rigidi con "parecchi terabyte" (1 TB = 1024 GB) di dati ultrasensibili, che voleva vendere all'estero. L'uomo* è stato arrestato il 25 maggio 2012 su segnalazione dell'UBS, presso una cui filiale bernese voleva aprire un conto cifrato. La Procura federale parla il 27.09.2012 di un "grave caso di spionaggio", per fortuna quasi certamente sventato, che "avrebbe potuto mettere in pericolo la sicurezza del paese" (ats-Swissinfo). Secondo la Sonntagszeitung (7.10.2012) l'uomo avrebbe copiato l'intero mail server del servizio segreto con i suoi allegati non criptati, includenti anche rapporti segreti dei servizi partner esteri. Il 16.10.2012 la Delegazione delle Commissioni della gestione delle Camere denuncia il dilettantismo del SIC e del ministro della difesa Ueli Maurer e annuncia che tramuta le sue indagini in un'ispezione formale (-> 24Heures; ats-Tio). Sugli sviluppi della vicenda v. il dossier del giornale "Der Bund": Leck im Nachrichtendienst ll 30.4.2013 il DDPS pubblica un rapporto di una pagina (!): Fuga di dati evitata in seno al SIC. Il 5.9.2013 la Delegazione delle Commissioni della gestione DCG presenta un rapporto (datato 30.8) in cui critica severamente la sicurezza in seno al SIC e lo stesso capo del servizio Markus Seiler -> Sécurité informatique au sein du Service de renseignement de la Confédération. Rapport de la Délégation des Commissions de gestion (résumé) (PDF). Il 7.10.2015 il
    TA/Bund riferisce che la Procura federale ha depositato il 1°.10 l'atto d'accusa contro l'oggi 47enne presso il TPF. La Procura conferma e precisa i reati mantenuti: spionaggio politico e tentata violazione del segreto d'ufficio (abbandonato lo spionaggio economico).

    (* l'8 e 9.10.2012 Tio.ch citando consiglieri nazionali UDC sostiene trattarsi di un ticinese (Tio.ch; Tio.ch); il Tages-Anzeiger ne fornisce le iniziali M. B. il 25.2.2013, la SZ il 1.9.2013 lo chiama Fabio T., figlio di uno svizzero e un'italiana cresciuto nel Sud Italia vissuto successivamente in Ticino; il 7.10.2015 il TA/Bund  dà le iniziali C.B. e scrive che è cittadino di BL nato nel Suditalia e cresciuto nella Penisola, al momento dell'arresto risiedeva nei pressi di Berna e si sarebbe poi trasferitosi nella Svizzera meridionale).

    Scandalo Sudafrica (1999- 2003) -> Sudafrica.

    Schedature - V. Scandalo delle schedature e ISIS.

    Schilling, Kurt (*1922) - Zimbello di mezza Europa nella vicenda Bachmann-Schilling, il I° tenente a riposo S. è un "desk officer" a Berna per l'"intelligence" parallelo di Albert Bachmann quando questi, all'insaputa dei superiori nel GIS, decide di mandarlo al "fronte". Dopo un breve apprendistato con missioni in Germania, a Milano e all'aeroporto di Kloten, il 57enne S. viene spedito in Austria a spiare le locali grandi manovre militari, ma lo fa con tale impaccio che il 22 (o 23?).11.1979 è arrestato (Der Spiegel 53/1979, 20 Minuten). Mentre in Svizzera è scandalo, S. è condannato il 19.12.1979 dal tribunale di St.Polten (A) a cinque mesi con la condizionale ed espulso dal paese. Non è finita: il 16.6.1982 S. è condannato ad Andermatt (UR) dal Tribunale di divisione 9A ad cinque mesi di detenzione con la condizionale per divulgazione di segreti militari: avrebbe fornito alle autorità austriache informazioni sull'organizzazione dei servizi d'intelligence svizzeri!

    Schlup, Hans (2.7.1936 - 8.7.1996, bernese)  - Capo del servizio segreto militare GIS dal 1.1.1989 al 30.6.1990. Il Consiglio federale ne accetta le dimissioni il 30 maggio 1990: in una inchiesta amministrativa Schlup è ritenuto responsabile, come Peter Huber (v.),  di aver informato in modo carente il capo del DMF Kaspar Villiger sull'esistenza di uno schedario politico all'interno del dipartimento. Nel 1991 Schlup è nominato addetto militare, dapprima in Estremo Oriente poi negli USA. Muore a Washington l'8 luglio 1996, nell'esercizio delle sue funzioni.

    Schreier, Fred - Colonnello, capo della Divisione Servizio Informazioni del GIS dal 1.1.1990 al 1993, poi capo del Servizio di informazione strategico (SIS) fino al 1999. Deve abbandonare prematuramente la carriera militare a causa del  caso Dino Bellasi , l'ex contabile del GSI accusato di aver truffato alla Confederazone quasi 9 milioni di franchi tra il marzo 1994 e il luglio 1999. Contro Schreier, sospeso nell'agosto 1999 insieme al capo del GSI Peter Regli e a Jean-Denis Geinoz, capo dello stato maggiore del GSI, viene promossa una inchiesta preliminare per sospetto abuso di autorità e appropriazione indebita: tra il 1994 e il 1998  aveva apposto 69 volte la sua firma ai mandati di prelevamento utilizzati da Bellasi per ritirare dalla Banca nazionale circa quattro milioni di franchi in contanti. Il procedimento penale a suo carico è tuttavia archiviato dalla Procura federale nel maggio 2001, non essendo emerso nulla a suffragare il sospetto che Schreier avesse voluto arrecare danno alla Confederazione o vantaggi materiali a sé stesso.

    SCOCI - Servizio di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet: operativo dal primo gennaio 2003, è l'ufficio di riferimento nazionale per chi voglia comunicare la presenza di contenuti sospetti su Internet. Le segnalazioni vengono trasmesse dopo esame alle autorità di perseguimento penale di competenza, nazionali e internazionali. Lo SCOCI inoltre effettua attivamente ricerche in rete volte ad individuare siti dai contenuti proibiti e si occupa anche di approfondire le analisi nell'ambito della criminalità su Internet. Lo SCOCI sorveglia tra l'altro le chatroom per combattere la pornografia infantile e la pedofilia. A causa di un vuoto giuridico causato dall'entrata in vigore, il 1° gennaio 2011, del nuovo codice di procedura penale federale, che non offre più le basi legali necessarie per indagini preventive in assenza di sospetti iniziali, è stato necessario trovare uno stratagemma, sottoponendo gli agenti inquirenti alla polizia cantonale di Svitto, uno dei pochi cantoni che dispone già di una legge autorizzante indagini segrete al di fuori di un procedimento penale. Ted. KOBIK  = Koordinationsstelle zur Bekämpfung der Internetkriminalität; fr. come it. Sito web: Cybercrime.ch. V. anche MELANI.

    Seiler, Markus (*1968, origine turgoviese) - Capo del nuovo Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), operativo dal 1° gennaio 2010. Al centro delle critiche dopo lo scandalo del furto di dati informatici emerso a fine settembre 2012, mantiene la fiducia del ministro della difesa Ueli Maurer. Carriera precedente: dottore in economia politica all'università di San Gallo, assistente del prof. Alois Riklin dal 1991 al 1993, poi lavoro nella segreteria del PLR svizzero, di cui diventa capo dell'informazione. Entra alle dipendenze della Confederazione nel 1997: prima come relatore nello Stato maggiore del capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) Kaspar Villiger dal 1997 al 1999, poi, fino al 2001, come collaboratore personale di Villiger. Il primo gennaio 2002 diventa segretario generale supplente del DDPS, il 1° gennaio 2005 segretario generale, fino al 30 aprile 2009. Il 1° maggio 2009 assume l'incarico di nuovo direttore del futuro servizio segreto SIC per perfezionarne la messa in opera dal 1° gennaio 2010 (si era già messo al lavoro nel 2008) -> comunicato. Il 12 dicembre 2007 è stato candidato del PLR alla carica di cancelliere della Confederazione (eletta Corina Casanova) e ha ottenuto 52 voti. Vicepresidente della sezione PLR di Spiez (BE) dove abita ed è anche membro (dal 2007) del Consiglio parrocchiale (protestante), si candida per il Municipio alle elezioni del 4 novembre 2012 (-> Sonntagonline.ch), ma arriva ultimo su 28 candidati (ats-Ticinonews). In seguito lascia gli incarichi locali sopra menzionati, ma il suo indirizzo privato - alla faccia della sicurezza - e il numero telefonico di lavoro (031 322 50 19) rimangono sul sito del Consiglio parrocchiale, in cui non siede più da fine 2013 (stato: feb. 2014)! Annuario federale: Markus Seiler.

     
                  Markus Seiler (da Refkirche-spiez.ch, dove indicava il suo numero d'ufficio a capo del SIC! "Kontakt: 031 322 50 19")


    Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) (* 2010) - Nome del nuovo servizio segreto svizzero in cui dal 1° gennaio 2010 sono stati raggruppati i due servizi d'intelligence civili, il Servizio di analisi e prevenzione (SAP) e il Servizio informazioni strategico (SIS), passati sotto la sola responsabilità del Dipartimento federale della difesa (DDPS) -> comunicati. Il SIC afferma di avere "contatti a livello mondiale con oltre 100 servizi di intelligence, di polizia e di sicurezza" (-> pagina web SIC). Bilancio: circa 65 milioni di franchi per il 2015 (-> il DDPS in cifre), effettivi 272 posti a tempo pieno a marzo 2015, di cui 84 nelle polizie cantonali, ma è stato deciso il rafforzamento di 20 unità, a oltre un centinaio (notizia 19.3.2015, notizia 29.7.2015). Primo capo del SIC: Markus Seiler, ex segretario generale del DDPS, al centro delle critiche dopo lo scandalo del furto di dati informatici emerso a fine settembre 2012. Base legale della riorganizzazione dei servizi segretisono la Legge federale sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI, ted. BWIS) e la Legge federale sul servizio informazioni civile (LSIC, ted ZNDG) , con diverse ordinanze di applicazione, in particolare la O-SIC.. Al SIC è dedicata un'ampia pagina in italiano su WIKIPEDIA, che fa la storia dei servizi segreti svizzeri dalle origini, non troppo precisa, almeno per gli anni della guerra fredda! Tedesco: Nachrichtendienst des Bundes (NDB -> de.wikipedia), francese: Service de reinseignement de la Confédération (SRC -> fr.wikipedia). Pagina web: SIC opuscolo di presentazione: Prophylax (PDF 565 Kb) - Pubblicazioni SIC -
    Rapporto sulla situazione 2016 (pubblicato il 2.5.2016, PDF)
    Rapporto sulla situazione 2015
    (pubblicato il 4.5.2015, PDF).

    Il
    SIC nell'Annuario federale: Sede: Papiermühlestrasse 20 (v. Pentagono) 3003 Bern

    Direttore del SIC (luglio 2010): Markus Seiler  tel. 031 322 50 19. Sostituto direttore: Paul Zinniker (ex capo del SIS), tel. 031 325 04 80. Vicedirettore: Jürg Siegfried Bühler (ex capo ad interim del SAP), tel.  031 322 36 07.

    Portavoce del SIC (luglio 2010):

    Cognome, Nome            Funzione          Telefono
    Endrich Felix Capo della comunicazione
       031 322 51 01
    Johner Simon Sost. capo della comunicazione    031 322 76 98


    Servizio di analisi e prevenzione (SAP, 2001-2009) -  Servizio di"intelligence" interna, scorporato dall'ex Polizia federale (v.) dopo lo "scandalo delle schedature" (-> Schedature) e annesso all'Ufficio federale di polizia con effetto al 1° gennaio 2001. Da quella data a fine 2008 è stato diretto da Urs von Daeniken, già capo della Polizia federale dal febbraio 1990.  Gli è succeduto ad interim Jürg Siegfried Bühler, già sostituto di von Daniken nello stesso SAP (2001-2008) e nella Polizia federale (1993-2000). Il SAP (ted. Dienst für Analyse und Prävention - DAP) è passato nel gennaio 2009 in buona parte sotto la sfera d'influenza del Dipartimento federale della difesa (DDPS), mentre sono rimasti competenza del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) i settori non direttamente legati alla sicurezza interna, aventi a che fare con le inchieste di polizia (notizia ATS, 26.1.2009). Dal 1° gennaio 2010 il SAP è sciolto con tale nome e raggruppato, con il servizio di intelligence all'estero SIS (v.), in un nuovo ufficio federale, dipendente dal DDPS, chiamato Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

    Servizio d'informazione straordinario (Ausserordentlicher Nachrichtendienst, AOND) (1975 ca - 1980) - Servizio di intelligence per missioni "a maggiore rischio" all'estero, parallelo al servizio di intelligence militare ufficiale (Sezione Acquisizione/Beschaffung del Servizio informazioni dall'estero/Auslandnachrichtendienst della Divisione informazioni del GIS), progettato dal 1973 e successivamente attuato - in un primo tempo con i nomi "Pegasus" e "Organizzazione P" - da Albert Bachmann (v.), poi travolto da uno scandalo scoppiato nel novembre 1979. Nel rapporto del gruppo di lavoro parlamentare sul caso Bachmann-Schilling  (presidente: J.-P. Delamuraz) è chiamato "Servizio d'informazioni particolare" (Besonderer Nachrichtendienst) "per ragioni di tutela del segreto", secondo il rapporto CPI DMF del novembre 1990 (p. 241 ted., 246 fr. ). Nel 1980 è sostituito dalla P-27 (v.).

    Servizio informazioni dell'esercito (SIEs) -> V. Servizio informazioni militare (SIM).

    Servizio informazioni militare (SIM)Servizio di intelligence "nei settori d'interesse dell'esercito", residuo delle varie ristrutturazioni del GIS/GSI (v.). Effettivi: oltre 200, tra cui circa 180 ufficiali e soldati in corso di ripetizione ripartiti sull'arco dell'anno, impiegati nel centro di intercettazione elettronica di Zimmerwald BE, secondo info della "Schweiz am Sonntag"(5.4.2015, v. Onyx e Achat). Il SIM è sottoposto allo Stato maggiore di condotta con la sigla interna AFC 2 (AFC = Ambiti fondamentali di condotta, ted. FGG 2, fr. DBC 2)) e collabora strettamente con il servizio segreto civile (ma sottoposto al DDPS) SIC: esso "osserva lo sviluppo della situazione negli ambiti ambiente, forze armate straniere, partner civili e fenomeni di violenza al di sotto della soglia bellica. Allestisce analisi, rapporti, annunci, rappresentazioni della situazione, carte e mezzi didattici a favore della pianificazione a lungo termine in seno allo Stato maggiore di pianificazione dell'esercito, della gestione della prontezza di base, della pianificazione e condotta delle operazioni dello Stato maggiore di condotta nonché dell'istruzione nell'esercito". Le attività del SIM sono fissate nella relativa ordinanza del Consiglio federale del 4.12.2009 - in cui si parla però di Servizio informazioni dell'esercito (-> OSIEs, ted. V-NDA, fr. OSRA)! - e vengono controllate dalla Delegazione delle commissioni della gestione del Parlamento. Capo del SIM (2011): brigadiere Jean-Philippe Gaudin. Ted. Militärische Nachrichtendienst (MND - NDA = Nachrichtendienst der Armee), franc. Renseignement militaire (RM - SRA = Service de Reinseignement de l'Armee)  -> Pagina web.

    Il SIM = AFC2 nell'organigramma dello Stato maggiore di condotta dell'esercito (SMCOEs):
    Vai al sito Istruzione (AFC 7) Vai al sito Operazioni (AFC 3/5) Vai al sito Supporto (AFC 4/6) Vai al sito Personale dell'esercito (AFC 1) Vai al sito Servizio informazioni militare (AFC 2) Vai al sito Sicurezza militare (Sic mil) Vai al sito Centro di competenza NBC-KAMIR Vai al sito Centro di competenza SWISSINT Vai al sito Comando dei CFS Vai al sito SM del Capo dello SMCOEs
    Organigramma dello Stato maggiore di condotta dell'esercito con la parte Stato maggiore (a sinistra) e la parte Comando (a destra).
    Servizio informazioni strategico SIS (1994? - 2009)  - Servizio di "intelligence" all'estero, sottoposto al Dipartimento federale della difesa (DDPS), attivo fino alla fine del 2009. Tedesco: Strategische Nachrichtendienst (SND); francese: Service de renseignement stratégique (SRS). Come il SAP (v.) in ambito civile, è frutto di una radicale (per lo meno formale) ristrutturazione del vecchio servizio segreto militare denominato Gruppo informazioni e sicurezza (GIS, v.), a seguito dello "scandalo delle schedature" (-> Schedature). Il SIS è stato istituito in seno al Gruppo servizio informazioni  (GSI o GR info) dello Stato maggiore generale che ha sostituito il GIS il 1° gennaio 1994. Il 6 settembre 2000, dando seguito alle raccomandazioni seguite al caso Bellasi, il Consiglio federale ha deciso di "smilitarizzarlo" dal 1° gennaio 2001 e di farne un organo civile, pur mantenendolo nel DDPS, (dipendente dal suo Segretariato generale), che conserva nel contempo un Servizio informazioni militare SIM (capo: brig. Charles-André Pfister). Direttore del SIS dal 1° gennaio 2001 al 30 maggio 2008: Hans Wegmüller. Successore: Paul Zinniker. Dal 1° gennaio 2010 SIS e SAP sono sciolti singolarmente e raggruppati in un nuovo ufficio federale, dipendente dal DDPS, chiamato Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). -> Comunicati.


    Servizio SCPT - Servizio di sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (Servizio SCPT) - Servizio che fa capo al DFGP, preposto agli incarichi indicati. Ted. Dienst ÜPF, franc. Service SCPT. Pubblica ogni anno una statistica dettagliata delle sue attività -> Pagina web. -> Statistica dettagliata del Servizio SCPT per il 2015 (excel)Sito web: https://www.li.admin.ch/it. V. anche alla voce Digitale Gesellschaft.

    Servizio speciale (Spezialdienst o Spez D) (1965/66 - 1979)
    - Sezione del
    GIS  creata nel 1965-66 per rilevare dal Servizio territoriale dell'esercito l'organizzazione segreta di resistenza in caso di occupazione nemica, apparentemente abbozzata nel 1957 o 1958, dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956 (v. rapporto della CPI DMF, -> PDF Evénements auf DMF - Rapport de la CEP, p. 183;  Vorkomnisse im EMD - Bericht der PUK, p. 179). Compiti: raccolta di informazioni sull'occupante, sostenere la resistenza morale e passiva della popolazione, compiere limitate azioni di sabotaggio e attentati, secondo una direttiva del 23.7.1973 citata dalla CPI DMF. Gli effettivi avrebbero raggiunto al massimo 1000 persone. Il 1.1.1976 ne assume il comando il colonnello Albert Bachmann, che intraprende una riorganizzazione. Bachmann è sostituito il 1.10.1979 da Efrem Cattelan (v.) e dalle ceneri dello Spez D nasce la P-26 (v.).

    SIC  - V.  Servizio delle attività informative della Confederazione -> SIC (ted. NDB, fr. SRC).

    Sicurezza militare (Militärische Sicherheit) - Conformemente alle raccomandazioni della CPI DMF dopo lo scandalo delle schedature, la Divisione sicurezza (Abteilung Abwehr) del GIS viene riformata nei primi anni Novanta. Da fine 1992 o inizio 1993 assume il nome di Divisione sicurezza militare (Abteilung Militärische Sicherheit). Il suo capo - dapprima ad interim un funzionario del GIS dopo la sospensione di Peter Huber il 14 febbraio 1990, poi, dal 1.1.1993 il col. SMG Peter Hofacher (v.) - non è più contemporanamente anche capo della Polizia federale. Nel settembre 1993 la Divisione è ribattezzata Servizio della sicurezza militare (Dienst für Militärische Sicherheit), il quale viene scorporato dal GIS e integrato nel Gruppo Fronte. Successivamente (1995?) riassume il nome precedente nel Gruppo delle operazioni, diventando poi (1999?)  Comando della sicurezza militare e infine (2004?) semplicemente Sicurezza militare. La sua missione è precisata sulla base delle critiche della CPI DMF: in situazione ordinaria, rinuncia all'assunzione attiva d'informazioni come pure alla difesa preventiva in materia di spionaggio e di sabotaggio. In tempo di pace, questi compiti sono di competenza della polizia federale e delle polizie cantonali e comunali. Il 1.1.1996, sulla scia della riforma Esercito 95, una nuova ordinanza ne ridefinisce i compiti precisando le disposizioni del 1993. Fra le principali novità: il battaglione di polizia militare, forte di 800 uomini, potrà assumere mansioni d'appoggio a organismi civili nell'ambito del mantenimento della sicurezza. Il servizio è anche responsabile della protezione dei membri del Consiglio federale, del Cancelliere della Confederazione e di altre personalità designate dal governo. Nel 2004 Hofacher è sostituito dal brigadiere Urs Hürlimann (*1955, comandante della polizia cantonale di Zurigo 1991-2004 -> bio), che dà le dimissioni per il 31.1.2012. Il Consiglio federale nomina al suo posto il comandante della polizia cantonale grigionese Beat Eberle a partire dal 1.9.2012 al più tardi (-> Comunicato 2.3.2012). Il 21.10. 2015 è destituito dal Consiglio federale, per motivi non precisati (das-bulletin.com)  --> Pagina web.

    SiLAN - Sistema di comunicazione criptato del servizio segreto SIC "per il trattamento di dati classificati sino al livello di classificazione SEGRETO". Il sistema SiLAN è esclusivamente a disposizione degli utenti del SIC e del Servizio informazioni militare SIM (v.) in possesso dei relativi diritti di trattamento. V.  Ordinanza sui sistemi d’informazione del Servizio delle attività informative della Confederazione Art. 7 SiLAN. L'informatico autore del mega furto di dati scoperto nel maggio 2012 negli uffici del SIC avrebbe copiato, entrando nel SiLan, l'intero server mail del servizio segreto con i suoi allegati non criptati, includenti anche rapporti segreti dei servizi partner esteri (-> Sonntagszeitung 30.9.2012 e Sonntagszeitung 7.10.2012.

    SIMIC (ted ZEMIS, fr. SYMIC) - Sistema d’informazione centrale sulla migrazione: sistema informativo automatizzato tenuto dall'Ufficio federale della migrazione, che serve al trattamento dei dati personali del settore degli stranieri e dell'asilo. Comprende un sistema automatizzato di rilascio e controllo dei visti (EVA) e un sistema automatizzato degli incarti personali e della documentazione (eDossier). Nel 2006 ha sostituito il Registro centrale degli stranieri (RCS, ted. ZAR) e il Sistema automatizzato di registrazione delle persone (AUPER). Base legale: Ordinanza concernente il sistema d’informazione centrale sulla migrazione del 12.04.2006  -> Art. 3 Struttura del SIMIC ; Art. 4 Contenuto del SIMIC .

    SIS - V.  Servizio informazioni strategico.

    Stoll, Bernhard (*1946) - Sorta di eminenza grigia dei servizi segreti militari svizzeri negli anni '70-90. Capitano 29enne, nel 1975 è nominato ufficialmente capo della Sezione tutela del segreto nel GIS dopo essere entrato al servizio del DMF nel 1970 come consulente legale, subito dopo la licenza in diritto all'università di Berna. Come tale è anche il solo teste al processo contro Jean-Louis Jeanmaire nel giugno 1977, oltre al commissario Louis Pilliard della Polizia federale che aveva arrestato il brigadiere. Nel contempo è però anche responsabile della sicurezza nei due servizi segreti di Albert Bachmann (v.), il "Servizio speciale" di resistenza e il "servizio di informazioni particolare", nonché consulente per le questioni di sicurezza nei rapporti tra quest'ultimo e l'organizzazione Hausamann che pure fa capo a Bachmann. Questo cumulo di funzioni suscita le critiche del gruppo di lavoro parlamentare sul caso Bachmann (rapporto del 19.1.1981, p. 11), che definisce anche Stoll "mal scelto", perché "per la sua mancanza di esperienza si trovava necessariamente sotto l'influenza di Bachmann" (S. non è citato per nome, è identificato solo come "capo della sicurezza" e "consulente alla sicurezza"). Stoll supera tuttavia indenne lo scandalo e mantiene il suo incarico di tutore del segreto fino al 1990, salendo di grado fino a colonnello e diventando vicedirettore del GIS nel 1991 e capo dello Stato maggiore del servizio diretto da Peter Regli (v.) fino all'autunno 1997, quando Stoll viene nominato addetto militare in Ungheria. Coinvolto nel 1999 nell'inchiesta sul caso Dino Bellasi per il presunto incarico all'ex contabile di creare un servizio segreto parallelo, è interamente scagionato, come il suo successore Jean-Denis Geinoz, e il 14.02.2003 ottiene al processo Bellasi un indennizzo di 7000 franchi. Dopo essere passato come addetto militare da Budapest a Londra (2003-2007), nel gennaio 2008 Stoll, ormai in pensione, ha fondato la propria impresa di consulenza specializzata, la Bernhard Stoll Consulting di Erlenbach ZH, vantando "oltre 40 anni di esperienza" in fatto di intelligence e sicurezza. Si veda cliccando qui sotto l'interessante curriculum pubblicato sul suo sito web. V. anche i dati in Linkedin.


    Strasser Hans-Rudolf (*14-10.1936-23.6.2016) - Colonnello SMG, basilese, membro del PLR, giornalista, nel 1969 entra nel Servizio speciale (v.) del GIS* (v.) e nel 1973 è assunto dal servizio stampa del DMF. Capostampa del dipartimento dal 1.1.1987, accompagna lo smascherato capo della P-26 Efrem Cattelan (v.) nella conferenza stampa a Berna del 7 dicembre 1990, ma pochi giorni dopo, l'11 dicembre 1990, è smascherato a sua volta dalla DRS e immediatamente sospeso dall'incarico per aver nascosto al ministro Kaspar Villiger la sua appartenza allo stato maggiore dell'organizzazione segreta di resistenza. Il 1° marzo precedente, dopo rivelazioni di stampa, smentite, secondo cui sarebbe stato negli anni Settanta il braccio destro del colonnello A. Bachmann (v.) nel ristrutturare l'"esercito segreto" , S. (soprannome: "Franz") aveva detto a Villiger solo di aver lavorato, in una funzione di milizia, sulla questione di come organizzare la resistenza in caso di occupazione nemica.  Che fosse tra i capi della della P-26 non era noto nemmeno alla CPI DMF, secondo il suo presidente Carlo Schmid. Nel giugno 1991 S. riceve l'incarico di elaborare una nuova concezione della comunicazione della truppa, per poi essere mandato in pensione anticipata dal 1° gennaio 1993, a soli 56 anni. Intervistato dalla TV DRS nel 2009: video del 16.12.2009: Mitglieder von P-26 brechen ihr Schweigen. Nel 2005 fonda con lo storico militare Felix Nöthiger il Club 717 (in riferimento alla cifra del cap. riguardante la resistenza in territorio occupato nella "Concezione della difesa generale" - Konzeption der Gesamtverteidigung - del 27.6.1973) con obiettivo la riabilitazione dei veterani della P-26, obiettivo raggiunto e formalizzato in una cerimonia a Ginevra il 17.11.2015* (*info in intervista alla "Weltwoche" del 23.12.2015, p. 28-29). Morto il 23.6.2016, seguito il 1.7.2016 dalla moglie Yvonne *1950, pure impegnata nei servizi segreti; notizia solo l'11.7 (-> 20 Minuten, con annuncio funebre in NZZ).

    Taubenstrasse 16 - Sede del Ministero pubblico della Confederazione (v.) e di altri servizi federali a Berna -> Google Maps. Ai tempi dello scandalo delle schedature (-> Schedature) era anche l'indirizzo della Polizia federale (v.) e la sede dei suoi schedari politici. L'edificio è attiguo al terreno su cui si trovava a quel tempo la residenza dell'ambasciatore degli Stati Uniti, con accesso dalla  Sulgeneneckstrasse 19 (attualmente vi si trova anche la stessa ambasciata USA), il che aveva portato qualcuno a sussurrare congetture sull'esistenza di un collegamento anche fisico - un passaggio sotterraneo - tra le due entità...

    Ufficio federale di polizia -> v. Fedpol.

    UNA - Sigla tedesca del vecchio servizio segreto militare GIS: Untergruppe Nachrichtendienst und Abwehr.

    Vez, Jean-Luc (*1957, origine VD, studi giuridici a Friburgo) - Direttore dell'Ufficio federale di polizia/Fedpol dal 1.1.2001, dopo esserne stato direttore sostituto (-> comunicato). Lascia il posto a fine febbraio 2014 (ad interim) al sostituto Adrian Lobsiger per assumere, dal 1.4.2014, l'incarico di Managing Director for Security Policy and Security Affairs del Forum economico mondiale WEF (-> comunicato 6.1.2014 con biografia). Nel 1990, durante lo scandalo delle schedature, era stato assistente di "Mister Schede" Walter Gut. Lo aveva poi sostituito ad interim a fine 1991, quale responsabile del "trattamento" e della consultazione delle schede della Polizia federale. Membro del PPD.

    Von Daeniken, Urs (*Soletta 1951) - Ultimo capo della Polizia federale (Bupo), dal 1990 al 2000 (i primi due anni ad interim), successivamente capo del Servizio analisi e prevenzione SAP dal 2001 al 2008. Studi all'università di Berna. Patente di avvocato e notaio a Soletta nel 1981. Lo stesso anno entra al servizio del Ministero pubblico della Confederazione. Nominato primo sostituto del direttore della Bupo Peter Huber dal 1.8.1987; direttore ad interim dal 15 febbraio 1990 (in sostituzione di Huber, sospeso il 14.2); direttore a pieno titolo dal 1° aprile 1993 al 31 dicembre 2000; il 1° gennaio 2001 assume la direzione del SAP (v.), funzione svolta fino a fine 2008. Successivamente von Daeniken è nominato in diversi gruppi di lavoro su mandato del Consiglio federale e infine quale responsabile del progetto "MPC 2011", inteso a scorporare il Ministero pubblico della Confederazione dalle strutture del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Per il modo in cui ha svolto l'incarico di capo del SAP è duramente criticato nel rapporto presentato il 30 giugno 2010 dalla Delegazione delle commissioni parlamentari della gestione (-> PDF Rapport DélCdG: Traitement des données dans le système d’information relatif à la protection de l’Etat (ISIS)): secondo la Delegazione, Urs von Daeniken non solo non ha bloccato l'accesso ai dati non verificati, ma ha pure informato in maniera lacunosa o errata la Delegazione stessa. Il 2 luglio 2010 la Commissione della gestione del Consiglio nazionale prende atto con stupore del fatto che il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) gli abbia affidato la direzione del progetto di riorganizzazione dell'MPC. Von Daeniken si dimette lo stesso giorno. Il 2.11.2012 si apprende che ha ripreso a lavorare per l'amministrazione federale nell'Ufficio federale della migrazione (UFM), con l'incarico di cercare posti d'alloggio per i richiedenti l'asilo (-> Ats/CdT).

    Von Orelli, Martin (*11.11.1944, zurighese ma cittadino anche di Locarno) - Capo del servizio segreto militare GSI (ex GIS) dal 23 agosto 1999 al 31 dicembre 2000. Successore di Peter Regli (v.). Sostituito da Hans Wegmüller nel 2001. In precedenza, durante gli anni Novanta, era stato capo della Divisioni operazioni nel Gruppo Fronte, poi capo del nuovo Gruppo operazioni e quindi (nominato il 16.6.1997) sostituto del capo dello Stato maggiore generale Hans-Ulrich Scherrer (rimasto in carica fino al 31.12.2002).

    Walder, Hans - Procuratore generale della Confederazione dal 1968 al 1974 (-> de.wikipedia).

    Wegmüller, Hans (*30.12.1944, bernese) - Capo del Servizio informazioni strategico (SIS) "smilitarizzato" dal 1° gennaio 2001 al 30 maggio 2008 (pensione), dopo aver occupato diversi incarichi nel servizio segreto militare tra il 1978 e il 1996. Il 20.2.1990 il giornalista Andreas Kohlschütter (1935-2009) rivela in tv ("Rundschau") che in quanto capitano di milizia del GIS era stato contattato fuori servizio dal colonnello W., allora capo della sezione Acquisizione nell'"intelligence" militare, il quale gli avrebbe chiesto, durante una cena il 22.3.1989 a Morat (FR), di infiltrare due organizzazioni in patria, il Movimento svizzero per la pace e l'Unione svizzera dei giornalisti, sindacato professionale orientato a sinistra. Il giudice federale col. Thomas Pfisterer non ottiene conferma dei fatti e il consigliere federale Kaspar Villiger archivia la procedura disciplinare. Successore di W. a capo del SIS: Paul Zinniker.

    Weidenmann, Carl (*4.12.1921 a Winterthur - ?) - Capo del servizio segreto militare GIS dal 2.10.1967 al 30.6.1977. Inciampa nel caso del brigadiere Jean-Louis Jeanmaire, arrestato il 9 agosto 1976 a Losanna con l'accusa di aver passato segreti militari all'Unione sovietica e condannato il 17 giugno 1977 a 18 anni di carcere (-> Jeanmaire). Sarà egli stesso successivamente oggetto di speculazioni di stampa (v. "SonntagsBlick" 7.8.1988 e "Beobachter" 22.6.1990): era lui la vera "talpa" dei servizi segreti sovietici per cui è stato sacrificato Jeanmaire? Nel mirino dell'attenzione i tre anni (1962-65) passati quale addetto militare ad Ankara, durante i quali avrebbe fatto diversi viaggi in paesi dell'Est comunista, specialmente in Romania, con i cui servizi segreti militari ha in seguito intrattenuto ottimi rapporti quale capo del GIS.*** Il 19 giugno 1981 il "Gruppo di lavoro" parlamentare incaricato di far luce sullo scandalo Bachmann-Schilling critica W. per la sua gestione del GIS. W. è pensionato il 31.12.1979, a 58 anni. Dal giugno 1986 al giugno 1992 è presidente dell'Automobile Club Svizzero (ACS). Il 5.3.1991, la CPI DMF (v.) pubblica un rapporto sul caso Jeanmaire in cui afferma di non aver trovato nulla a conferma dei sospetti di tradimento, nati all'interno del GIS, a carico di W. *** L'11.10.1990 W. dirà alla tv DRS che "conosceva bene" il suo omologo di Bucarest, Dumitru Dumitru, e che contatti simili erano un imperativo per un servizio come il suo, essendo la Svizzera un paese neutrale. A sua volta intervistato un anno dopo, Dumitru conferma che negli anni '70 i romeni avevano avuto accesso a dati militari segreti, in particolare quelli riguardanti la produzione del Panzer 68 elvetico ("10vor10", DRS, 1+2.10.1991). V. anche alla voce Lüthi Fritz Bendicht.

    Wohlhauser, René (*1965?) - Nuovo capo della Polizia giudiziaria federale e vicedirettore di Fedpol dal 1° gennaio 2013. Giurista e titolare di un Master of Advanced Studies in International Criminal Law, dal 1993 al 1997 ha lavorato come procuratore a Zurigo. In seguito ha iniziato la sua attività in seno alla vecchia struttura organizzativa dell'Ufficio federale di polizia in qualità di aggiunto scientifico presso gli Uffici centrali di polizia giudiziaria. Nel 2001 ha assunto la direzione della divisione Indagini Criminalità organizzata della PGF in seno al nuovo Ufficio federale di polizia. Nel 2004 è stato nominato secondo capo supplente della PGF e capodivisione coordinatore delle sedi distaccate di Zurigo, Lugano e Losanna. Nel 2009 ha assunto la carica di supplente del capo della PGF e, in tale funzione, René Wohlhauser ha diretto la PGF da ottobre 2011, in seguito al congedo di Michael Perler. René Wohlhauser riveste il grado militare di maggiore (-> comunicato).

    Zinniker, Paul (*1959, originario di Bienne BE  e Strengelbach AG). Capo del SIS dal 1° giugno 2008 (succeduto a Hans Wegmüller) al 31 dicembre 2009, quando il SIS si fonde nel nuovo SIC, in cui assume l'incarico di sostituto direttore. Era entrato nel GSI nel 1991 in qualità di "ufficiale di condotta" e "funzionario scientifico". Nel 1995 era stato nominato sostituto del capo dell'allora sezione «Acquisizione» e dal 1996 aveva  diretto la stessa divisione «Acquisizione». -> Comunicato1, comunicato2Annuario federale -> Paul Zinniker.



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    Pippo Tabasio,
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